La calvizie è un problema che affligge la maggior parte degli uomini…
…che prima o poi (chi prima, chi poi) si trovano più capelli nella spazzola che in testa e cominciano seriamente a preoccuparsi per il futuro della loro tanto amata chioma.
La causa più comune è quella ereditaria, ma anche lo stress può incidere. Le le soluzioni sono svariate (anche se non tutte efficaci e durature). Esistono le soluzioni caserecce: le varie fialette da pochi euro che si trovano sugli scaffali del supermercato, gli shampoo anti-caduta, i trattamenti dal parrucchiere, i vari tentativi di far tornare di moda il berretto anche d’estate e la più classica delle scappatelle, la rapata a zero!
Ma esiste anche una soluzione davvero definitiva e naturale. No, non è il toupet di veri capelli umani che non sta mai fermo e scivola nei momenti più inopportuni… Stiamo parlando del trapianto di capelli, e nello specifico dell’autotrapianto di unità follicolari. Ma vediamo insieme come si svolge, punto per punto, una tipica operazione di autotrapianto.
1) l’aspirante capellone si reca nella struttura scelta per l’operazione, da selezionarsi non in base all’avvenenza delle infermiere ma secondo un preciso criterio: la struttura dev’essere legalmente riconosciuta dal Sistema Sanitario Nazionale e il chirurgo deve disporre di uno staff di almeno 4 infermieri;
2) il canuto paziente comunica al medico la presenza di eventuali allergie o reazioni tossiche ad anestetici o medicamenti che potrebbero essere utilizzati, ed elenca gli eventuali medicinali assunti. Dopo gli accertamenti il medico lo sottopone ad un’anestesia locale. Niente scuse dunque: subito dopo l’operazione il paziente potrà (e anzi dovrà) tornare dalla moglie, ansiosa di rivedere il capellone che ha sposato 20 anni prima. Già dopo 24 ore l’unico segno dell’operazione sarà qualche crosticina in corrispondenza degli innesti;
3) il chirurgo preleva dalla zona posteriore del capo (la nuca) il numero necessario di bulbi capillari (solitamente tra 1500 e 2500 ma si può arrivare anche a 4000). Le moderne tecniche permettono di evitare qualsiasi danneggiamento ai bulbi prelevati cosicché ogni singolo bulbo possa essere analizzato e, se idoneo, selezionato per la fase di innesto;
4) tramite degli aghi piccolissimi (del diametro di 7 micron di mm), il chirurgo crea i siti di ricezione dei bulbi (in pratica dei buchini) nelle aree della testa che necessitano di rinfoltimento. I siti di ricezione sono vicinissimi tra loro, cosa che permette di ottenere la massima densità;
5) a questo punto i bulbi selezionati per il trapianto vengono posizionati nei siti di ricezione, rispettando l’angolo di crescita del capello;
6) il chirurgo termina l’operazione con due suture, una interna e una esterna per permettere una crescita naturale dei capelli anche all’interno della cicatrice;
7) il paziente ringrazia e va incontro alla sua nuova vita: i capelli gli cresceranno naturalmente, dove desiderato e nella direzione giusta. Gli resta solo da decidere se farsi la riga a destra o a sinistra.
Simona Redana