sciroppo acero

Depurati con lo sciroppo d’acero

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Lo sciroppo d’acero deve la sua fama probabilmente a quelle diete assurde che consigliano di berne a iosa per giorni senza ingurgitare cibi.

Farlo per un giorno una tantum può davvero avere effetti depurativi e disintossicanti sul corpo, ma non mangiare per giorni non fa di certo bene!

In ogni caso è vero che depura e che berlo diluito in due litri d’acqua per un giorno può davvero essere un modo diverso di assumere tutti i principi attivi della linfa che costituisce questo sciroppo: saccarosio, acido malico, potassio, calcio, ferro, vitamine e componenti fenoliche. Inizialmente questa linfa veniva elaborata per creare cristalli sostitutivi dello zucchero e solo in un secondo tempo si scoprì che si poteva ottenere lo sciroppo che conosciamo oggi.

Ma cos’è allora questo sciroppo? Un liquido zuccherino che si ottiene dalla linfa dell’acero da zuccheroAcer saccharum – e dell’acero nero che si raccoglie i primi giorni di primavera quando l’acero è in stato quiescente, in Canada (produce l’80% del prodotto mondiale, con la provincia del Québec che ne è il principale produttore mondiale annuo) e solo in alcune zone del New England, soprattutto nel Vermont.

Il trattamento della linfa è antichissimo – già gli indiani irochesi del Canada la praticavano – ma lo sciroppo è stato scoperto più tardi: la parte solida, circa il 3-5%, è costituita quasi del tutto da saccarosio e lo sciroppo è il prodotto del processo di concentrazione effettuato tramite le cabanes à sucre e viene classificato in base al grado di raffinazione.

La fabbricazione dello sciroppo d’acero è ormai entrata nella tradizione del New England, del Québec e dell’Ontario, tanto che è diventato consuetudine visitare almeno una volta all’anno le sugarshacks dove avviene la raffinazione.

Usato come dolcificante naturale, per il suo sapore dolciastro che ricorda il miele, lo sciroppo è utile nelle diete ipocaloriche apportanto più o meno 250 calorie per 100 grammi. Ha comunque un alto potere energetico – tanto che nei paesi freddi viene ancora usato come nutrimento – e ricostituente – si consiglia in questo caso di assumerlo puro o versato sugli alimenti – è davvero la ciliegina sui pancake!

Inoltre ha grandi capacità emollienti, rinfrescanti ed energizzanti, è un valido aiuto in casi di gastrite, stipsi e coliti spastiche ed è un ricchissimo antiossidante: contiene infatti un composto fenolico molto attivo come antimutageno, antiproliferativo di cellule umane e anticancerogeno. Questo il risultato di un recentissimo studio della Università statunitense di Rhode Island, pubblicato sul Journal of Functional Foods: “la nostra scoperta di un composto fenolico non-naturale contenuto nello sciroppo d’acero è interessante se si considera che le molecole possono contribuire in maniera significativa all’attività biologica tipica dello sciroppo d’acero” spiega Navindra Seeram, professore presso il Botanical Bioactive Research Laboratory.

Si tratta del Quebecol, un composto non presente nella linfa ma che deriva quindi dal processo di creazione dello sciroppo.

Quindi lo sciroppo d’acero non solo è buono e gustoso, ma anche salutare! E in più non ha alcuna controindicazione, ma è comunque buona norma controllare sull’etichetta che non siano stati aggiunti additivi o che non sia stato trattato.

Ma, la cosa che di certo non tutti sanno, è il succo d’acero è ricchissimo di vitamina B, la cosiddetta vitamina del morale: buonumore assicurato quindi grazie al potere che la vitamina in esso contenuta ha sull’attitudine mentale!

Se dunque le modelle come la Campbell e le attrici come la Paltrow lo usano per i loro progetti dimagranti malsani, aggiungendo pepe di cayenna e succo di limone per arrivare a un consumo calorico inferiore alle 600 calorie, meglio farsi una bella scorpacciata di pancake intrisi di sciroppo d’acero (altro che cioccolato!!): ecco il segreto di una giornata iniziata col piede giusto perché la natura stessa vi darà grinta energetica, ma anche la serenità per affrontare la vita!

Valentina Nizardo

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin