Con l’estate alle porte e le temperature già bollenti, molti di noi hanno già dato il via agli appuntamenti annuali con la tintarella.
Avete iniziato le maratone passo-12-ore-al sole-così-lunedì-in-ufficio-mi-vedranno-abbronzata? Ecco: andateci con calma. Non solo perché partire con lunghe esposizioni al sole vi farà sembrare pomodori maturi, e non certo seducenti bagnine stile Pamela Anderson, ma anche perché la pelle può essere fortemente danneggiata dai raggi ultravioletti, ed occorre cautela e soprattutto una protezione adeguata. A questo proposito: avete fatto un controllo delle vostre creme solari?
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Qual è il fattore di protezione indicato sull’etichetta? Il Dottor Ike Iheanacho, in un articolo sull’autorevole Drug and Therapeutics Bulletin (DTB) afferma che se si vogliono prevenire scottature e tumore alla pelle, si devono utilizzare creme solari con fattore di protezione 30.
Nel mese di gennaio il National Institute for Health and Clinical Excellence (Nice) aveva pubblicato una guida nella quale sosteneva che le persone che si espongono al sole dovessero servirsi di creme ad ampio spettro – in grado cioè di fare da schermo ai raggi Uva e UVB – con un fattore di protezione (SPF) minimo pari a 15. Il dottor Iheanacho, però, mette in guardia contro i rischi provenienti da questa scelta. “L’SPF 15 è troppo basso: fornire questa indicazione significa non tener conto del modo in cui la gente concretamente si spalma la crema solare” afferma nel suo articolo. E prosegue “Il fattore 15 offre protezione per tutto il giorno solo se la crema viene applicata abbondantemente e con uno spessore di 2 mg/cm2, secondo cioè il parametro impiegato dai produttori dei solari nei loro test sul fattore di protezione“.
E nella realtà, invece, come svolgiamo le nostre pratiche di stesura delle creme? In maniera molto più grossolana! “La gente che utilizza i solari – prosegue il dottor Iheanacho – generalmente applica una quantità di crema molto inferiore a quella appena indicata e dunque, se va bene, riceve una protezione pari alla metà di quella riportata sull’etichetta del prodotto“. Del resto, rispettare lo standard previsto dai produttori significherebbe stanziare una buona parte dei soldi destinati alla vacanza solo per l’acquisto delle creme solari. Il dottor Iheanacho, infatti afferma “Coprire tutto il corpo di un adulto con uno strato di 2 mg/cm2 richiede circa 35 ml di crema solare. Ripetendo poi l’applicazione almeno ogni due ore, come Nice raccomanda, richiederebbe un flacone da 200 ml di prodotto ogni due o tre giorni, il che costituisce una spesa non indifferente. L’indicazione di creme con SPF 15, dunque, richiede un’urgente revisione“.
Come esporsi al sole in tutta sicurezza? Ecco alcuni preziosi consigli forniti dal dottor Iheanacho nel suo contributo:
- Spalmare la crema solare con SPF 30 in tutte le parti del corpo non protette da vestiti, includendo viso, orecchie e mani
- Prestare particolare attenzione ad aree molto sensibili e delicate come naso, spalle, collo, parte superiore del piede
- Massaggiare la crema con cura per farla assorbire bene dalla pelle
- Applicare nuovamente il prodotto dopo un bagno o dopo aver sudato
- Se si ha la carnagione chiara, esporsi al sole senza protezione per 15 minuti due o tre volte alla settimana; ciò consente alla pelle di produrre il rifornimento adeguato di vitamina D. Chi ha un incarnato più scuro può prolungare i minuti di esposizione.
E non dimenticate, come vi abbiamo suggerito, di curare anche la protezione degli occhi quando vi esponete al sole.
E buona tintarella a tutti!
Francesca Di Giorgio