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Botox: attenzione ai danni su occhi e labbra

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L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha pubblicato un rapporto secondo il quale negli ultimi tre anni almeno 30 pazienti hanno lamentato reazione negative dopo il trattamento con il Botox. Questo rapporto ha fatto mobilitare la Procura di Torino, che ha avviato un’indagine.

In una nota dell’Aifa viene ribadito che, in Italia, il trattamento al botulino può essere usato solo per le rughe glabellari, cioè quello verticali che “nascono” tra le sopracciglia, e che ogni altro uso potrebbe esporre i pazienti a rischi di diversa natura. Questo trattamento, si legge nella nota, porta un “temporaneo miglioramento delle rughe verticali, di grado da moderato a grave, tra le sopracciglia al corrugamento, negli adulti di età superiore ai 65 anni, quando la gravità di tali rughe ha un importante impatto psicologico per il paziente“.

La somministrazione della tossina in zone vicine alla bocca, per esempio, potrebbe compromettere l’uso dei muscoli della masticazione o perfino creare disturbi del linguaggio. Altri rischi potrebbero essere cefalea, nausea, paralisi facciale focale, parestesie e formicolii, astenia, debolezza muscolare, disfagia, sindrome simil-influenzale, reazioni cutanee, reazioni allergiche, disturbi oculari. Non c’è dunque da scherzare!

Ma la polemica è scattata immediatamente e vede i chirurghi estetici di tutta la penisola difendere la somministrazione del botulino. Giulio Basoccu, chirurgo estetico responsabile della Divisione di chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva dell’Ini (Istituto neurotraumatologico italiano) difende il botulino, ricordando che è uno dei farmaci più studiati al mondo e che spesso i danni sono frutto di medici inesperti o di sostanze illegali spacciate come Botox.

Nicolò Scuderi, chirurgo plastico dell’Università La Sapienza di Roma, ricorda che i dati statistici sono dalla loro parte, perché se si praticano 80mila trattamenti l’anno, cioè 240mila in tre anni, trenta “reazioni avverse” non sono niente.

Il dibattito sulla questione è infuocato e l’ultima parola sarà detta dalla Procura di Torino, ma nel frattempo, se volete sottoporvi a questo trattamento chiedete un parere al medico di fiducia e non fatevi ammaliare dalle terapie lowcost!

Silvia Bellucci

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