Ricordate il caso della piccola Samatha Shaw, la bambina che, stanca delle umiliazioni dei suoi compagni di classe, ricorse alla chirurgia estetica per correggere il suo difetto alle orecchie? Oppure Roan Joseph, figlio di Sharon Stone, che, preso in giro per il cattivo odore dei suoi piedi fece, iniezioni di botulino?
Questi sono casi tutt’altro che isolati. I chirurghi dell’American Society For Aesthetic Plastic Surgery sostengono che sempre più bambini ricorrono al chirurgo plastico per porre fine agli atti di bullismo dei propri amici. Si parla di un aumento di questo fenomeno pari al 30% nei solo ultimi 10 anni.
Ma la tendenza non sembra essere una prerogativa soltanto degli Stati Uniti. Anche in Europa casi come quello di Samantha e Joseph sono in continua crescita. Correzione di orecchie a sventola e nasi storti le operazioni più frequenti.
In Spagna, secondo il giornale Abc, il 10% degli interventi estetici sono realizzati su minori e alla base della decisione ci sono le continue offese ricevute tra i banchi di scuola. In Italia il dato non è stato ancora quantificato anche se i ricercatori de LaCLinique rivelano la diffusione del fenomeno e il ricorso alla chirurgia soprattutto per correggere le orecchie.
In Germania invece, le operazioni più gettonate sono la riduzione del seno e l’eliminazione della ginecomastia, ovvero la crescita del petto nel bambino. In Francia, come è emerso dal congresso della Società di Pediatria, la liposuzione è l’intervento maggiormente richiesto.
Ma è proprio necessario ricorrere al bisturi per debellare il fenomeno del bullismo? Ai genitori e alle istituzioni l’ardua sentenza.
Fabrizio Giona