È chiaro che la crisi non ha frenato per molti la voglia di farsi un ritocchino, anche a costo di indebitarsi. È quanto emerge da un sondaggio condotto da Aicpe, Associazione italiana di chirurghi plastici estetici, tra i chirurghi plastici italiani. Al questionario, primo nel suo genere, hanno partecipato 347 specialisti in tutta Italia (la regione più rappresentata è l’Emilia Romagna, a seguire Lombardia e Veneto).
RITOCCO AL SENO. È L’intervento di chirurgia plastica più praticato: 11.300 le operazioni per l’aumento del seno. Segue la liposuzione per togliere il grasso in eccesso (10.267 interventi) e la blefaroplastica per ringiovanire lo sguardo (8.121). Tra gli interventi non chirurgici, l’iniezione di acido ialuronico è la più richiesta (46.909), a seguire la tossina botulinica (40.394) e al terzo posto la laser-depilazione (13.374).
“Sono dati molto significativi che ci permettono di fotografare un settore in evoluzione – commenta Giovanni Botti, presidente di Aicpe –. Innanzitutto, resta elevata l’attenzione in Italia nei confronti del proprio aspetto fisico. Le italiane si confermano amanti del proprio décolleté e non rinunciano a una o due taglie in più di reggiseno. Così come il rimodellamento del corpo, con l’eliminazione del grasso in eccesso è un indicatore della grande attenzione che viene posta al propri aspetto“.
La diminuzione degli interventi chirurgici rientra in un trend di medio termine. “Credo possa imputarsi a una minore disponibilità di spesa, anche se il calo non è così marcato come si sarebbe potuto immaginare in un contesto economico a tinte fosche come l’attuale“, afferma Botti.
Per gli italiani la cura di sé resta tra le cose prioritarie e, se proprio non ci si può permettere un vero e proprio intervento chirurgico, ci si orienta verso interventi di medicina estetica.
Ma un punto non cambia: rivolgetevi, anche per interventi non chirurgici, a professionisti, per scongiurare spiacevoli effetti collaterali o risultati non soddisfacenti!