Togliere grasso dalla pancia e dai fianchi e utilizzarlo per avere una taglia in più al seno: è il lipofilling, o lipostruttura, un intervento di chirurgia estetica che sta prendendo sempre più piede anche in Italia.
L’ultimo segnale positivo nei confronti di questa tecnica arriva dalla Società francese di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica (Société française de chirurgie plastique, reconstructrice et esthétique – Sofcpre) che, nel corso del recente Congresso nazionale, ha espresso un parere favorevole, considerando il lipofilling “una tecnica cui va riconosciuta grande efficacia” ed “eventuale alternativa all’utilizzo delle tradizionali protesi“.
Cautela, invece, da parte dell’Associazione italiana dei chirurghi estetici(AICPE) “La lipostruttura al seno oggi è un intervento piuttosto diffuso in Italia e i riscontri che abbiamo sono molti positivi – afferma il presidente Giovanni Botti-. Esistono studi che confermano la bontà di questo tipo di intervento in casi di ricostruzione: sono stati monitorati i risultati dei trattamenti di mastoplastica ricostruttiva con lipofilling dopo asportazione del seno per tumore per più di dieci anni e i risultati sono confortanti. In campo puramente estetico però, stiamo attendendo studi clinici che sono ancora in corso. Ci vuole tempo per conclusioni definitive.» precisa Botti. «Parliamo di un tipo di intervento che non ha fornito finora elementi di pericolosità. E, se questo dovesse essere definitivamente confermato, ci troveremmo davanti ad una possibilità nuova, da considerare in molti casi alternativa alla più tradizionale mastoplastica additiva“.
I VANTAGGI DELLA LIPOSTRUTTURA
– Non si impianta un corpo esterno, pur biocompatibile, come avviene con le protesi, per cui è assente il rischio di rigetto o di contrazione capsulare
– Non prova cicatrici, in quanto il grasso, trattato dopo il suo prelievo da altre parti del corpo, viene iniettato con delle punture e i fori scompaiono in breve tempo senza lasciare traccia
– Decorso più soft rispetto all’inserimento di una protesi
“Occorre però – sottolinea Botti – che il trattamento sia praticato in modo conforme ai dati e ai protocolli verificati della scienza e che sia realizzato in ambiente chirurgico, da un chirurgo plastico o da un chirurgo formato specificamente per eseguire questa procedura. La pratica di questa tecnica al di fuori di questo quadro chirurgico deve essere considerata pericolosa per le pazienti“.
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