Ci sono cose di noi che non possiamo cambiare, anche se nella nostra agenda abbiamo il numero del migliore chirurgo plastico del pianeta.
Una di queste sono certamente i nostri occhi: tondi, piccoli, grandi, lunghi, a mandorla, piatti o sporgenti, sono le nostre finestre aperte sul mondo e per gli altri sono dei piccoli buchi della serratura da cui spiare la nostra anima. E per cambiare quella, non hanno ancora inventato nessun lifting.
Sul resto del nostro corpo possiamo conquistare taglie o liberarcene secondo i nostri desideri; sul viso possiamo recuperare zigomi cadenti, estirpare nei, riempire le rughe. Ma gli occhi, quelli proprio ci rappresentano e ce li porteremo dietro per sempre. Perciò, care amiche, non ci resta che valorizzarli al meglio, adattando la magica e complessa arte del make up alla nostra specificità.
Vi abbiamo già dato alcune ottime dritte su come truccare gli occhi, stavolta però ci occupiamo di quelle tra voi che – un po’ per genetica, un po’ per caso – si ritrovano con due bulbi oculari troppo “incassati” e piatti o, al contrario, troppo sporgenti. Senza ricorrere a casi estremi (la donna giapponese o la ragazza ipertiroidea, suo malgrado) potremmo farvi 2 piccoli esempi pratici andando a spulciare nel mondo delle star nostrane: Carla Bruni e Monica Bellucci.
A Carlà, che ha gli occhi un po’ infossati e piatti, consiglieremmo di truccarsi contornando il bordo inferiore dell’occhio con una matita, ma solo a partire da metà palpebra e andando a sfumare verso l’esterno. Per la palpebra mobile, sceglieremmo una nuance molto chiara di ombretto, andandola a scurire leggermente solo nella piega. La matita sulla palpebra superiore, per Carlà, è decisamente off limits. Teniamola d’occhio, perché non vogliamo che la première dame faccia brutta figura, vero?
Andando a Monicà, altra stella italiana che abbiamo dato in adozione ai francesi, la struttura degli occhi cambia decisamente: non sono solo più grandi ma anche più sporgenti e più “importanti” rispetto a tutto il viso (laddove l’elemento dominante di Carlà, ca va sans dire, sono gli zigomi!).
In questo caso la matita dovrà contornare l’intero occhio, e l’ombretto, meglio se scuro (marrone, grigio, nero, rispettando, perdipiù, la tendenza dark dell’inverno), dovrà essere applicato sia tutta la palpebra mobile che sulla palpebra inferiore, avendo cura di sfumarlo bene e possibilmente verso l’esterno del viso e verso l’angolo interno. Praticamente, uno smoky eyes in piena regola. Per finire, giù di mascara! Sentito, Monicà?
E voi? A chi assomigliate di più?
Marina Piconese