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Acne: salame e cioccolato scagionati, no a latte e fumo

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Acne: il salame e il cioccolato non c’entrano niente. Piuttosto state attenti al latte che, contenendo steroidi, potrebbe avere un effetto nella stimolazione delle ghiandole sebacee, e al fumo, che potrebbe provocare la cosiddetta “acne tarda”, che colpisce tra i 25 e i 40 anni soprattutto le donne.

Dalle ultime linee guida europee per la cura di questa malattia, è sempre più chiaro che l’acne è una vera e propria patologia infiammatoria della ghiandola sebacea e come tale va trattata, “riducendo l’uso degli antibiotici per bocca a favore di trattamenti combinati, per lo più in crema da applicare direttamente sulla pelle“, come sostiene Mauro Picardo, direttore della Fisiopatologia cutanea all’Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma.

Sicuramente l’ereditarietà gioca un ruolo determinante, ma non più di quello che rivestono i nostri comportamenti quotidiani, soprattutto a tavola. “Con un corretto stile di vita questo rischio si può limitare – sottolinea Picardo -. Bisogna evitare o ridurre al minimo tutti i fattori che possono favorire l’infiammazione: ad esempio, il fumo e (per la stimolazione dell’insulina) le diete ricche di zuccheri complessi, come quelli contenuti in merendine e bevande dolcificate“.

Inoltre, niente automedicazione! “Ragazzi e genitori tendono a risolvere la cosa con prodotti dermocosmetici che si acquistano senza prescrizione“, conclude Mauro Picardo. Quello che serve è solo una visita dal dermatologo quando l’acne è ancora in fase iniziale, “prima si comincia una terapia, più si riducono i rischi di buchi e cicatrici”.

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