Siamo soliti pensare che il periodo delle allergie sia solo quello primaverile. Ma, purtroppo, è un errore. E lo sanno bene tutti coloro che in questo periodo soffrono di sintomi allergici e sono alle prese con gli antistaminici per contrastarne l’effetto.
A chiarirci questa situazione, ci viene in soccorso Domenico Schiavino, direttore del servizio di Allergologia del policlinico Gemelli di Roma: ‘”La stagione delle allergie non finisce mai. In questo periodo non mancano infatti cibi e piante di stagione che possono essere molto fastidiosi”. Infatti a settembre, i problemi respiratori sono causati dalle composite, che sono delle piante selvatiche che si trovano molto spesso nei prati. ”Finito il periodo delle graminacee – dice Schiavino – a giugno inizia la fioritura dell’assenzio selvatico e dell’ambrosia, fino a 15 anni fa sconosciuti sul nostro territorio e arrivati con le derrate alimentari provenienti dagli Usa nelle zone limitrofe agli aeroporti, come Linate, Malpensa e Fiumicino, dove hanno creato delle isole di sensibilizzazione per i pazienti’‘.
Settembre è anche il mese in cui si riattiva prepotentemente la parietaria che è facilmente presente, per esempio, sui muri vecchi e provoca asma e riniti.
Ma un capitolo speciale meritano i simpatici acari della polvere che come dice Schiavino trovano in settembre il periodo di ”maggior riproduzione grazie alle temperature di 16°-24° e un’umidità superiore al 60%. Da metà settembre a fine novembre proliferano nelle case. Chi rientra dalle vacanze può andare incontro anche ad una riacutizzazione dell’allergia, visto che con le abitazioni tenute chiuse per 2-3 settimane, gli acari si sono moltiplicati in tutta tranquillità’‘.
Ma tanta attenzione la si deve dare anche alle allergie alla frutta di stagione e agli insetti che continuano a circolare indisturbati.
Schiavino a proposito dice che: ”Ogni anno ci sono almeno 6-7 persone che muoiono in Italia per l’allergia scatenata dalle punture di api, vespe o calabroni. Spesso si sbaglia a trattare le persone che vi sono allergiche: dare l’antistaminico non serve a niente infatti. Sono molto più efficaci trattamenti desensibilizzanti che non danno problemi di tollerabilità e hanno effetti clinici molto rilevanti. Per le zanzare invece il consiglio è di usare l’antistaminico da maggio a settembre e pomate cortisoniche, se si hanno delle reazioni importanti alle loro punture. Stiamo comunque studiando quanto sostiene una vecchia teoria, e cioè che la vitamina B1 in alcuni soggetti cambia l’odore delle pelle, proteggendoli dal bombardamento di questi fastidiosi insetti’‘.
Dunque è chiaro, con le allergie non si può stare mai tranquilli. Quindi in caso di sintomi allergici, consultate un allergologo per avere una visione chiara sul vostro stato di salute (in ogni stagione) in modo da essere preparati a prevenire gli effetti fastidiosi di eventuali allergie.
Lazzaro Langellotti