Parrucchieri, operatori sanitari e idraulici. Sono alcune delle professioni che espongono i lavoratori al rischio di asma. La colpa è da imputare all’esposizione a sostanze chimiche. Lo rivela uno studio della University of Gothenburg pubblicato sulla rivista Annals of Occupational Hygiene, che punta il dito contro colle, vernici e plastica espansa.
Il team ha monitorato 13.000 adulti scelti a caso in Svezia, Norvegia, Danimarca, Islanda e Estonia, dal 1980 al 2000. Durante questo periodo, 429 tra loro hanno sofferto di asma. Nelle donne, il 7% dei casi d’asma è stato associato al tipo di attività lavorativa svolta, mentre negli uomini la cifra era del 4%.
“È importante mostrare quali sostanze sul posto di lavoro aumentano il rischio di asma e quali sono le occupazioni ad alto rischio – spiega in una nota l’autore dello studio Linnea Lillienberg-. Alcune persone sono più sensibili di altre. Per esempio, le persone che soffrono di febbre da fieno possono essere colpite da se esposte alle proteine vegetali o animali. Ma analizzando le persone senza una maggiore suscettibilità, il rischio era maggiore tra coloro che erano stati esposti a polveri epossidiche e altre sostanze chimiche che si trovano in colle, vernici e plastica espansa. Tra le donne senza febbre da fieno, il rischio – conclude Lillienberg – era particolarmente elevato tra coloro che ha gestito detergenti“.
Secondo lo studio, ad alto rischio di asma sono lavori come verniciatori, che maneggiano vernici poliuretaniche (possono contenere isocianati nocivi alla salute e provocare gravi patologie); idraulici, che maneggiano adesivi e schiume isolanti; operatori imprese di pulizia, che impiegano detersivi chimici e tossici; assistenti sanitari e personale dei servizi sociali, esposti a detergenti e guanti in lattice, soprattutto se i guanti contengono polvere; lavoratori del settore alimentare e del tabacco, esposti alle proteine vegetali; parrucchieri, che gestiscono prodotti chimici di bellezza e candeggina; estetiste e nail artist, che usano pericolose colle ad azione rapida.
Roberta Ragni