Da una ricerca intrapresa al fine di individuare nuovi metodi per la cura del cancro, gli scienziati si sono trovati di fronte ad una vera e propria nuova scoperta, che non riguarda strettamente la patologia contro la quale si stavano impegnando a lottare, bensì la produzione di nylon ecologico, utilizzabile per la realizzazione di tessuti a basso impatto ambientale.
La scoperta di un nuovo metodo di produzione del nylon a basso costo e nel rispetto del Pianeta è avvenuta, come non di rado accade, completamente per caso. Gli esperti erano impegnati nello studio dei cambiamenti genetici che sono alla base della degenerazione dei tessuti dell’organismo che, da sani, diventano tumorali.
Dallo studio di tale processo sono state ottenute delle nuove informazioni che potranno essere in grado di aprire la strada per nuovi metodi di produzione del nylon, i quali sarebbero al momento eccessivamente inquinanti per via dell’impiego di acido adipico, una sostanza ottenuta a partire da derivati del petrolio di per sé considerati dannosi per l’ambiente e durante la cui lavorazione avviene il rilascio nell’aria di sostanze nocive.
La scoperta è avvenuta da parte dei ricercatori della Duke University, negli Stati Uniti, ed i risultati finora ottenuti sono stati pubblicati tra le pagine della rivista “Nature Chemical Biology”. Finora i tentativi di ottenere nylon non da derivati del petrolio, ma da zuccheri semplici, erano stati vani per via dell’impossibilità di riprodurre artificialmente un enzima essenziale nel processo richiesto, denominato “2-idrossiadipato idrogenasi”.
Dagli studi effettuati dagli esperti in merito alla cura dei tumori, con riferimento al glioblastoma, è emerso come una mutazione genetica sia in grado di alterare la funzione di un enzima, rendendolo molto simile a quello necessario per la produzione del nylon. Gli scienziati hanno già potuto riprodurre in laboratorio l’anello mancante per quanto concerne le nuove possibilità di produzione del nylon, che presto verranno avviate a livello industriale.