Nel momento della gestazione, tra mamma e figlio si crea un rapporto del tutto particolare, fatto non solo di amore ma anche di precisi legami fisiologici: donna e bambino restano un tutt’uno per ben 9 mesi, condividendo spazi, aria e cibo.
Per questo ciò che fa bene alla mamma sarà un toccasana anche per il nuovo pupo ma, ahimè, è vero anche il contrario.
Sappiamo già da tempo che in gravidanza è meglio non fumare, non bere alcolici e non assumere farmaci o altre sostanze nocive. Ma cosa accade se si respira aria malsana o ci si espone a fattori e agenti inquinanti? È quanto hanno cercato di capire in Inghilterra i ricercatori del Columbia Center for Children’s Environmental Health (CCCEH) e dell’Institute of Cancer Research, in uno studio pubblicato on-line su Environmental Health Perspectives e prossimamente in stampa.
Analizzando un marcatore biologico di esposizione agli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e ad altri inquinanti legati alla combustione nel sangue del cordone di 215 bambini monitorati dalla nascita, è emerso come i piccoli con un alto livello del marker presentavano più problemi di attenzione, ansia o depressione (entro i 5-7 anni) rispetto agli altri. In pratica, se la mamma inala queste sostanze durante la gravidanza, esse possono essere trasmesse attraverso la placenta al DNA del feto, portando con sé patologie legate al comportamento del futuro bambino.
I dati emersi sono allarmanti, soprattutto se consideriamo il livello di inquinamento da smog nelle nostre città, fonte primaria di questi agenti inquinanti: “Problemi di attenzione e di ansia e depressione possono influenzare i successivi risultati accademici nonché le relazioni tra pari e altri aspetti del funzionamento della società“, ha detto la dottoressa Frederica Perera, autore principale dello studio e direttore del Centro. “Fortunatamente, è possibile ridurre questi inquinanti dell’aria attraverso i controlli dell’inquinamento attualmente disponibili, l’efficienza energetica e le fonte di energia alternativa“.
Insomma, com’è ovvio che sia, ridurre l’inquinamento atmosferico e le emissioni di CO2 è doveroso e sarà utile non solo alla salute del nostro Pianeta, ma anche a quella dei suoi futuri abitanti.
Eleonora Cresci