Inalare oli essenziali per più di un’ora può essere dannoso per la salute, ma se ci si concede un po’ di aromaterapia entro un’ora scarsa ci potrebbero essere benefici addirittura per la pressione.
Secondo uno studio dell’Università di Taipei, infatti, l’esposizione agli oli essenziali abbassa la pressione e può aiutare a prevenire i problemi cardiaci.
L’indagine ha coinvolto 100 lavoratori di centri benessere specializzati in aromaterapia, esposti per due ore agli effluvi dell’olio essenziale di bergamotto. Ai soggetti studiati sono stati misurati la pressione e il battito cardiaco più volte durante l’esposizione ed è emerso che tra 15 e 60 minuti la pressione si è ridotta rispetto alla linea di base di 2,1 millimetri di mercurio e il battito cardiaco di 2,21 battiti al minuto, mentre da 75 a 120 minuti l’effetto si è ribaltato, con la pressione aumentata di 2,19 millimetri e il cuore di 1,7 battiti, sempre rispetto alla linea di base: “Un’esposizione prolungata – spiegano gli autori – si è rivelata quindi rischiosa, anche per soggetti giovani come quelli studiati“.
Lo studio, pubblicato dall’European Journal of Preventive Cardiology, ripone la questione sui cosiddetti “air freshener”, i deodoranti per ambiente (e non solo… mettiamoci anche le candele profumate, i bastoncini di incenso e i diffusori di aromi), la stragrande maggioranza dei quali contengono sostanze chimiche dannose per la salute, ftalati in primis, ma anche benzene e formaldeide, oltre a composti organici volatili irritanti per naso, occhi e gola.
Ricordatevi, quindi, di consultare sempre le etichette al momento dell’acquisto: la dicitura “naturale” non implica che il prodotto sia al 100% privo di componenti chimiche dannose!