E chi ce lo doveva dire che per salvare il nostro pianeta avremmo dovuto sacrificare le amate bistecche? E mangiare più proteine di origine vegetale, come il tofu o la seitan eliminando la carne? Eh si signori carnivori avete capito bene: se non volete continuare a danneggiare irrimediabilmente la Terra dovrete dire addio alla carne.
L’allarme arriva dall’America dove gli scienziati Robert Goodland e Jeff Anhang hanno messo a punto uno studio intitolato “Livestock and Climate Change” e pubblicato sulla rivista “World Watch magazine”. La tesi sostenuta è a dir poco preoccupante. Oltre metà dei gas serra (GHG) prodotti oggi dall’uomo, precisamente il 51%, sono emessi dagli allevamenti industriali di bestiame. Per un totale di 32,6 miliardi di tonnellate di biossido di carbonio. Una quantità ben maggiore di quella prodotta dagli scarichi delle industrie o dei mezzi di trasporto.
Si tratta dunque di dati allarmanti. Per la produzione di 225 grammi di patate viene emessa una quantità di CO2 (anidride carbonica) pari a quella generata dal guidare un’auto per 300 metri. Produrre la stessa quantità di asparagi equivale invece a guidare la stessa auto per 440 metri. Ma quando si parla di carne i numeri cominciano a salire in modo preoccupante. Produrre 225 grammi di carne di pollo equivalgono a guidare per 1,17 km. Diventano 4,1 quando si parla di maiale e ben 15,8 chilometri quando a essere lavorata è una bistecca di manzo.
“Per invertire il devastante trend che sta inesorabilmente modificando il clima del pianeta Terra – spiegano Goodland e Anhang – basterebbe sostituire i prodotti animali con quelli a base di soia o di altre colture vegetali. Questo approccio avrebbe effetti molto più rapidi sulle emissioni di GHG e sull’effetto serra di qualsiasi altra iniziativa per rimpiazzare i combustibili fossili con energia rinnovabile”.
Se ciò non dovesse avvenire – concludono i due ricercatori – il futuro del nostro Pianeta diventerebbe presto senza speranza.
Ma Goodland e Anhang non sono certo i primi a evidenziare i pericoli ambientali legati alla produzione della carne rossa. È stata pubblicata un’altra ricerca condotta da Nathan Pelletier, della Dalhousie University in Canada. Secondo lo studio, a un chilo di carne bovina corrisponde l’emissione nell’atmosfera di una quantità di gas serra pari all’effetto di 16 chili di anidride carbonica. Insomma, numeri che fanno paura!
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Ma cosa possiamo fare noi nel nostro piccolo?
In primo luogo possiamo cercare di sostituire, quando possibile, la carne rossa con quella di pollo. Anche in considerazione del fatto che – secondo gli ultimi dati elaborati dall’Organizzazione mondiale della Sanità – in Occidente si mangiano in media 90 chili di carne rossa a testa. La quantità raccomandata invece per tutelare al meglio la nostra salute è di 53 chili. Basterebbe quindi solo seguire questo consiglio per diminuire del 44% le emissioni di gas serra legate al consumo di carne. E poi, in ultima analisi, se proprio non dovessimo riuscire a rinunciare alla bistecca potremmo quantomeno rimpiazzarla con quella di provenienza biologica, che causa meno danni all’ambiente.
Proviamo a pensarci su la prossima volta che andremo a fare la spesa.