Alti livelli di anidride carbonica provocherebbero confusione. È quanto rivela una ricerca pubblicata sulla rivista americana Enviromental Health Perspectives, dal Lawrence Barkeley National Laboratory, secondo la quale troppa CO2 nell’aria avrebbe effetti negativi sulla capacità di prendere decisioni, soprattutto se concentrata in ambienti interni.
In passato si pensava che l’anidride carbonica potesse produrre i primi effetti di offuscamento intorno ad una concentrazione di 10 mila parti per milione (ppm). Ma dalla ricerca sono emersi dati diversi e più preoccupanti.
L’indagine ha coinvolto 22 partecipanti, divisi in due gruppi, che sono stati esposti a diversi livelli di concentrazione di anidride carbonica – che variavano da 600 ppm a 2.500 ppm – all’interno di un ufficio. I partecipanti dovevano poi compilare un questionario indicando i sintomi e la qualità dell’aria percepita e rispondere ad un test al computer sulle performance decisionali.
“Quello che abbiamo notato – spiega Mark Mendel, uno degli autori dello studio – è che già con mille ppm si ha una perdita di 6 punti nelle performance decisionali e a 2.500 ppm la perdita è di sette punti”.
Dunque, i risultati mostrerebbero un rischio di ripercussioni per gli spazi pubblici, come le aule scolastiche – dove la concentrazione di CO2 è spesso compresa fra le mille e le tremila ppm – e altri ambienti ad alta densità di anidride carbonica.