Le ceneri del vulcano islandese non creano alcun pericolo. Lo assicura il Ministero della Salute, che ha garantito anche l’avvio di un monitoraggio della situazione per valutare se ci potrebbero essere conseguenza sulla nostra salute. Per questo, insieme al dicastero dell’Ambiente “ha attivato le Regioni, l’Ispra e le agenzie per l’ambiente regionali, per un attento monitoraggio“.
L’impronunciabile vulcano islandese Eyjafjallajökull, che ha bloccato il traffico aereo di mezza Europa, entra anche all’interno di ministeri e organizzazioni, che si sono mobilitati per verificare con maggiore precisione le possibili conseguenze delle ceneri.
In un primo momento, infatti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva messo in guardia sugli eventuali rischi nel caso in cui la cenere si fosse depositata dal cielo a zone più basse causa dell’alta concentrazione di zolfo. Ma, come ha dichiarato qualche giorno fa “non si ancora quale tipo di rischio potrebbe venire da questa specifica eruzione“.
Secondo un funzionario dell’Oms, occorrerebbero maggiori informazioni e un monitoraggio della situazione. I maggiori rischi riguarderebbero i malati cronici e i soggetti asmatici, per questo l’Oms ha consigliato loro di rimanere in casa nel caso in cui la cenere inizi a depositarsi.
Tuttavia, secondo gli pneumologi, le polveri del vulcano, essendo di grosse dimensioni non costituirebbero un problema per le nostre vie respiratorie. Inoltre, riusciremmo a difenderci in quanto visibili, utilizzando le mascherine protettive. Sono più pericolose, a detta degli esperti, le polveri sottili che respiriamo quotidianamente nelle nostre città.
Niente mascherine dunque, sostiene il Ministero. O almeno, non per le ceneri. Forse sarebbe più utile utilizzarle contro le polveri sottili.
Francesca Mancuso