Antroterapia. Ormai la ricerca del benessere non ha limiti né confini: se una volta il massimo della vita era sottoporsi ai fanghi termali una volta l’anno, oggi ci si può far rosicchiare le dita dai pesci, o farsi tritare nervi e muscoli dai più strani massaggi orientali.
L’ultima frontiera in fatto di wellness è oggi l’antroterapia, o speleoterapia: ovvero una che sfrutta le proprietà drenanti e decongestionanti delle caverne o delle grotte.
E così, ecco che un’escursione con pantaloncini e torce alla mano può essere un toccasana per i problemi alle vie respiratorie (asma, allergie, rinite), ma anche per migliorare la circolazione sanguigna, o ancora per rinvigorire la pelle, specialmente in caso di psoriasi e dermatiti.
Ma non basta passeggiare nelle grotte: si tratta, proprio, di rilassarsi per circa 45 minuti alla giusta temperatura e umidità, alla presenza di gas e ioni termali che facciano al caso nostro.
A voi la scelta: ci sono grotte caldo-umide, quelle che perlopiù conosciamo, che arrivano a una percentuale di umidità del 98-100%; e grotte caldo-secche, in cui il vapore si sprigiona da cavità nelle pareti, in cui si può giungere anche a una temperatura di 50-70 gradi, che favoriscono l’azione delle sostanze sospese, come zolfo, iodio, ioni, gas e sali minerali.
È chiaro che non bisogna avventurarsi da soli, ma affidarsi a un centro specializzato, quasi sempre una spa, che ci suggerisca la terapia giusta per noi.