Dopo che, nelle scorse settimane, regioni italiane come il Veneto e la Toscana avevano aperto le proprie porte alla possibilità di utilizzo della cannabis a scopo terapeutico e curativo, giungono i primi no alle sperimentazioni in merito da parte del Dipartimento Politiche Antidroga, che mette in guardia la popolazione riguardo ai rischi per la salute legati alla cannabis.
Il Dipartimento Politiche Antidroga ha presentato un documento contenente un elenco dei principali effetti negativi provocati dai derivati della cannabis sul nostro organismo, ponendo in evidenza il carattere tossico di tali sostanze, che sarebbero dunque nocive per la salute. Tra gli effetti più gravi della cannabis, vi sarebbe la compromissione di alcune fondamentali funzioni cognitive legate al mantenimento dell’attenzione ed allo sviluppo celebrale, in particolare nel caso degli adolescenti.
Le sostanze contenute nella cannabis agirebbero inoltre negativamente sul grado di vigilanza e sulla capacità di avere riflessi pronti, sul coordinamento psicomotorio e su processi psichici e neuropsichici. Il documento in questione è stato controfirmato da 18 presidenti di alcune delle più stimate società scientifiche italiane. Per i motivi sopracitati, viene assolutamente sconsigliato l’utilizzo personale della cannabis per scopi voluttuari, mentre per quanto riguarda l’impiego terapeutico, i farmaci contenenti THC vengono considerati come una scelta secondaria. Degli stessi farmaci, infatti, non si conoscono ancora gli effetti a lungo termine e dovrebbero dunque essere impiegati unicamente in caso di estrema necessitò, non dovendo mai essere considerati come una cura di prima scelta.
Ciò che gli esperti temono maggiormente è che i giovani possano confondere l’impiego terapeutico della cannabis, con cui si dovrebbe in ogni caso procedere con estrema cautela, con il suo utilizzo autogestito e voluttuario, oltre che illegale. La maggiore preoccupazione riguarda il fatto che i giovani potrebbero essere maggiormente spinti all’uso di cannabis di fronte all’apertura del mondo scientifico agli eventuali effetti terapeutici della stessa, senza tenere conto di come le sostanze stupefacenti in essa contenute possano essere dannose per la salute. L’assunzione della cannabis e dei suoi derivati rimane dunque altamente sconsigliata. Mentre dal punto di vista scientifico e farmaceutico, si teme fermamente che i prodotti medicinali a base di cannabis possano risultare inefficaci.
Marta Albè