lavanda

La medicina convenzionale riscopre il potere curativo dei fiori

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I fiori sono stati a lungo utilizzati come rimedi tradizionali per la cura dei disturbi più comuni, ma la medicina accademica sta riscoprendo il loro impiego per il trattamento di condizioni più gravi, che includono depressione, insonnia e Alzheimer.

All’interno di alcuni fiori gli esperti hanno individuato delle sostanze molto potenti, in grado di agire sul cervello, il cui funzionamento spesso non è ancora del tutto stato chiarito. Esso potrebbe essere legato ai processi a cui ogni pianta ha dato vita per difendersi dalle minacce provenienti dall’esterno, come insetti e predatori. Ecco alcuni dei fiori che stanno iniziando ad essere impiegati maggiormente all’interno della medicina convenzionale.

Bucaneve

Impieghi tradizionali: viene utilizzato per curare il mal di testa, come antidolorifico e come antidoto in caso di avvelenamento.

Impieghi moderni: dal bucaneve viene estratto un alcaloide, chiamato galantamina, che viene utilizzato nella formulazione di un farmaco utilizzato in caso di demenza, disturbi di memoria soprattutto di origine vascolare e Alzheimer. Esso permette di innalzare i livelli di acetilcolina, un neurotrasmettitore che rende possibile il trasferimento degli impulsi nervosi in molteplici punti del sistema nervoso centrale e periferico

Croco

Impieghi tradizionali: rimedio per l’indigestione, la scarsa concentrazione e in caso di depressione, asma e reumatismi.

Impieghi moderni: da esso viene ottenuto lo zafferano, che è stato preso in considerazione dalla scienza per la cura del mal di denti e in caso di degenerazione maculare legata all’avanzamento dell’età. Secondo gli esperti della Sidney University, lo zafferano rende più resistenti le cellule legate alla vista. Potrebbe inoltre contribuire al miglioramento delle funzioni mentali nei pazienti affetti da Alzheimer.

Lavanda

Impieghi tradizionali: la lavanda veniva utilizzata sin dai tempi degli antichi romani come sedativo e per il suo effetto rilassante e antidepressivo.

Impieghi moderni: l’olio ricavato dalla pianta di lavanda ha dimostrato di poter essere utile in caso di insonnia, alopecia, ansia, stress, dolore post-operatorio, secondo alcuni studi condotti presso l’Università del Maryland. Potrebbe inoltre essere impiegato come antidepressivo e potrebbe presentare gli stessi effetti del lorazepam in pazienti adulti affetti da ansia, secondo alcuni studi condotti in Germania. All’olio di lavanda sono state attribuite proprietà antibatteriche e antivirali. In Giappone sono stati condotti studi per verificare gli effetti positivi dell’olio di lavanda nel miglioramento del benessere e del sonno, oltre che nel ridurre gli stati di ansia e aggressività nei pazienti affetti da demenza.

Poligala comune

Impieghi tradizionali: nel Medioevo essa veniva utilizzata per favorire la montata lattea e per aumentare la produzione di latte materno nel corso dell’allattamento. Veniva inoltre impiegata per ansia, insonnia, iperattività e problemi di memoria.

Impieghi moderni: alcune ricerche condotte dagli psichiatri di Seoul hanno rilevato come essa possa presentare degli effetti protettivi nei confronti delle cellule cerebrali. Gli estratti ottenuti dalle sue radici hanno mostrato effetti promettenti per quanto riguarda il miglioramento della memoria, ma il loro funzionamento in tal senso dovrà ancora essere comprovato.

Narciso

Impieghi tradizionali: i narcisi venivano utilizzati per indurre il vomito e come trattamento in caso di scottature e ferite.

Impieghi moderni: come nel caso del croco, i suoi bulbi sono fonte di galantamina, utile per il trattamento dell’Alzheimer. Presso l’Università di Copenhagen ne sono stati studiati gli effetti per quanto riguarda il trattamento della depressione. Uno studio condotto in Cina suggerisce inoltre come alcune sostanze contenute nei narcisi possano contribuire alla distruzione di cellule cancerogene, ad esempio nel caso della leucemia.

Marta Albè

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Life Coach, insegnante di Yoga e meditazione. Autrice del libro “La mia casa ecopulita” edito da Gribaudo - Feltrinelli editore.