Con l’influenza alle porte e i primi freddi autunnali che le spianano la strada, si fa sempre più grande la paura di essere colpiti. E non tanto per gli effetti che essa porta con sé, ma soprattutto per il fatto di dover restare barricati in casa, una volta contagiati, evitando freddo, spifferi d’aria e sbalzi di temperatura.
Ma come in ogni cosa, anche per l’influenza la soluzione c’è, e non solo una.
Prima di tutto si potrebbe ricorrere alla vaccinazione stagionale, già partita in tutta Italia. Oppure ci si potrebbe rinchiudere in casa e non uscire per tutto l’autunno-inverno, scongiurando così il pericolo di essere colpiti. O ancora, per chi volesse tentare la via del temerarietà e dell’incuranza, fare finta di niente e continuare a fare tutto ciò che si è sempre fatto, per poi imbottirsi di medicinali a contagio avvenuto.
In linea di massima quest’ultima sarebbe la soluzione ideale, magari però con una piccola variante: il ricorso ai rimedi omeopatici, naturali e privi di effetti collaterali.
Come ci spiega il Dottor Francesco Candeloro, esperto omeopata, “l’omeopatia è sicuramente un’efficacissima alternativa ai medicinali tradizionali nella cura della sindrome influenzale perché agisce con rimedi che, il più delle volte, trovano indicazione o in rapporto alle situazioni che hanno favorito l’origine e l’insorgenza della sindrome (esposizione a temperature basse, improvvisi sbalzi climatici, correnti d’ara o vento freddo, così come anche surmenage fisici e psichici, o ancora traumatismi di tutti i tipi) oppure in riferimento a particolari sintomi che indicano sempre, nel corso della sindrome, il particolare e personale modo di reagire dell’organismo al virus influenzale“.
Sono infatti diverse le reazioni all’influenza: c’è chi non riesce a muoversi per i molti dolori articolari che spesso ostacolano anche il riposo notturno; c’è chi invece si agita in continuazione; chi ha sempre sete oppure chi, anche se in presenza di una sudorazione eccessiva, non ha mai voglia di bere.
“Ed è importante – spiega Candeloro – di ogni sintomo caratteristico della sindrome (tosse, mal di gola, febbre, raffreddore, vomito o diarrea) ricercare caratteristiche peculiari di presentazione, di miglioramento o peggioramento che permetteranno di giungere a prescrivere il rimedio più adatto e specifico a stimolare le difese di quel particolare paziente”.
Ma quali sono i rimedi omeopatici per la cura dei sintomi influenzali? Ecco quelli maggiormente utilizzati nella cura dell’influenza, descritti dal dottor Candeloro in relazione alle loro caratteristiche specifiche:
Aconitum è il rimedio più spesso indicato negli stati conseguenti ad esposizioni a temperature basse e particolarmente al freddo secco, trovando invece in Dulcamara, il suo corrispettivo nel caso di esposizione a freddo umido. Il paziente aconitum ha sintomi sempre molto intensi, che lo agitano particolarmente al punto da fargli credere di essere giunto agli ultimi istanti di vita; caratteristicamente non suda e neanche riesce a nutrirsi perché tutto gli sembra amaro, tranne l’acqua di cui ha una gran sete.
Quando compare la sudorazione è bene passare a Belladonna: questo paziente è generalmente così arrossato e caldo che il calore irradia ad una certa distanza dal corpo, ha spesso un mal di testa battente, aggravato dagli stimoli esterni, e un fastidioso mal di gola che spesso si irradia alle orecchie.
Un mal di gola tipico è quello di Apis, in cui il dolore è pungete o bruciante e il velopendulo è spesso così rigonfio da essere paragonato al batacchio di una campana. Il paziente apis, che trova giovamento solo dal contatto della gola con qualcosa di freddo, non ha sete, così come Gelsemium che appare prostrato e particolarmente abbattuto.
In Bryonia, Arnica, Rhus Tox ed Eupatorium prevalgono invece i dolori articolari, mentre Arsenicum può essere indicato nelle forme gastrointestinali.
Ma, come sempre, sarebbe meglio prevenire che curare. E l’omeopatia ci aiuta anche in questo con le cosiddette terapie di terreno, che è utile però iniziare ad una certa distanza dai mesi più freddi (ora siamo fuori tempo massimo!). Nel corso di queste terapie, il medico prescrive un rimedio scelto in base alla caratteristiche mentali, fisiche e di reattività preminenti in quel dato momento nella persona, allo scopo di migliorare nel complesso il suo stato fisiologico, amplificandone naturalmente le sue capacità difensive. Il dottor Candeloro consiglia per i più piccini: Sulfur, Calcarea Carbonica e Fosforica. Per gli adulti: Thuja, Pulsatilla, Phosphorus, Silicea e Nux vomica. Consigli utili da tenere in mente per il prossimo anno…
Allora amici avete deciso qual è la soluzione migliore per combattere l’influenza?