Pura, come radice, o come ingrediente base di caramelle, la liquirizia è davvero una irresistibile golosità. Pochi non si fanno tentare dal gusto di questa radice da mordicchiare un po’ per volta, tenendola in bocca quasi come una sigaretta, o alla dolcezza di tronchetti, bastoncini o more da pescare dentro un sacchetto con modalità uno tira l’altro.
La buona notizia, per tutti gli irriducibili della liquirizia, è che il suo consumo, naturalmente in quantità controllate, ha numerosi benefici per la salute. Proviamo allora a vederne alcuni, che forniranno valide ragioni in più per farsi tentare da questa dolcezza.
Le proprietà benefiche della liquirizia erano note già in tempi remoti, nell’antico Egitto, quando la radice di liquirizia era utilizzata per curare disturbi allo stomaco, al cuore o alla milza. E tali virtù sono state confermate da studi recenti: per quanto riguarda lo stomaco, infatti, si è evidenziato come la liquirizia riesca a formare un sottile film protettivo della mucosa gastrica, utile nel caso di ulcere gastro-duodenali e come difesa di fronte all’aggressione di alcuni farmaci. La liquirizia è risultata un toccasana anche nell’agevolare il transito intestinale e nel combattere il meteorismo.
Soffrite di pressione bassa? L’assunzione di liquirizia può rappresentare un efficace aiuto naturale grazie alla presenza della glicirrizina, un principio attivo che interviene direttamente sui livelli di aldosterone, un ormone che regola la presssione arteriosa. Proprio per questo motivo, però, la liquirizia, consumata regolarmente, ed in quantità piuttosto elevate, può nuocere a chi soffre di ipertensione.
Mangiare liquirizia può essere di aiuto anche per assicurare un’adeguata protezione al fegato: è stato infatti condotto uno studio dal quale è emerso che il consumo di estratto secco di liquirizia per trenta giorni consecutivi produce un sensibile miglioramento di condizioni in individui affetti da insufficienza epatica cronica. Sarebbero infatti gli effetti antiossidanti della liquirizia a favorire la riduzione di trigliceridi e transaminasi nei tessuti del fegato e l’aumento del glicogeno epatico.
Il consumo di liquirizia aiuta a liberare i bronchi nel caso di tosse determinata da un eccesso di catarro ed è anche un rimedio per allergie cutanee quali dermatiti o eczemi.
Vittime dello stress? Concedetevi una pausa rilassante e sorseggiate un tè alla liquirizia: è stato dimostrato che sia in grado di agevolare il rilassamento e dunque anche contrastare l’insonnia, grazie alla regolazione degli zuccheri presenti nel sangue e alla stimolazione dei liquidi cerebrospinali.
Una rosa senza spine dunque? Ovviamente no; come abbiamo già visto, è opportuno che coloro che soffrono di pressione alta tengano sotto controllo il consumo di liquirizia. Dosi elevate possono nuocere anche determinando un aumento della concentrazione del sodio nel sangue e conseguente riduzione di potassio, causando problemi di ritenzione idrica. Sempre in riferimento alla presenza dei sali minerali nel sangue, è stato dimostrato che le donne che fanno uso della pillola anticoncezionale devono fare attenzione a non eccedere con radici e caramelle, poiché la contemporanea assunzione di pillola e liquirizia determina un peggioramento dei casi di ipertensione ed ipopotassemia.
L’avvertenza, dunque, è una sola: consumare con moderazione.
Francesca Di Giorgio
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