La meditazione mindfulness aiuta a ridurre l’ansia. Essa sarebbe in grado di risultare efficace ancora meglio di un ansiolitico.
La mindfulness è una pratica di meditazione considerata in grado di alleviare l’ansia coinvolgendo le funzioni cerebrali in modo tale da generare un effetto positivo contro tale disturbo.
Rispetto ai medicinali, la meditazione è priva dei loro tipici effetti collaterali. Effetti che possono essere costituiti dalla semplice sonnolenza fino ad una vera e propria dipendenza.
L’effetto ansiolitico della meditazione era già stato oggetto di conferma da parte di numerosi studi precedenti. Ora, è per la prima volta che gli esperti hanno deciso di occuparsi di approfondirne i meccanismi.
Lo studio in questione è stato condotto da parte dei ricercatori del Wake Forest Baptist Medical Center. I quali si sono rivelati in grado di identificare quali siano i processi del cervello attivati nel corso della pratica della meditazione mindfulness.
L’attività degli esperti ha visto il coinvolgimento di 15 volontari affetti da stati d’ansia di intensità media.
Ai volontari prescelti è stato richiesto di seguire un programma di meditazione mindfulness composto da quattro sessioni della durata di venti minuti ciascuna.
Durante le sessioni, i partecipanti hanno potuto apprendere le tecniche della mindfulness. Queste prevedono di ritrovare la consapevolezza tramite la concentrazione sul respiro, lasciando scivolare via nello stesso tempo i pensieri che occupano la mente.
Gli esperti hanno potuto determinare quali siano le aree del cervello che durante la meditazione mindfulness vengono attivate e disattivate, agendo in modo tale da curare l’ansia, effettuando delle speciali risonanze magnetiche.
La pratica della meditazione mindfulness ha portato ad una riduzione dell’ansia del 39%.
Un risultato davvero evidente e sorprendente. Questo dovrebbe aprire la strada verso una maggiore applicazione della mindfulness per un trattamento naturale degli stati d’ansia. Grazie al quale in taluni casi probabilmente i farmaci potrebbero essere evitati.
Durante la meditazione, è stata evidenziata una maggiore attività della corteccia cerebrale nell’area che controlla la preoccupazione. Ecco dunque una delle spiegazioni della sua efficacia.
I risultati dello studio su mindfulness e ansia sono stati pubblicati da parte della rivista scientifica Social Cognitive and Affective Neuroscience.