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Omeopatia, Boiron: “un’opportunità formidabile per la medicina”

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Omeopatia o allopatia? Questo è il dilemma. Avrebbe declamato così Amleto se solo fosse stato un paziente dei giorni nostri, se solo si fosse trovato a leggere le pagine dello European Journal of Internal Medicine.

È questo, infatti, il nuovo – l’ennesimo – tribunale dove discutere dei medicinali omeopatici e delle ricerche scientifiche che ne dimostrano la validità terapeutica.

La rivista dapprima pubblica l’articolo del professor Pandolfi, “Homeopathy: Ex nihilo fit nihil”, col quale denigra l’omeopatia e il suo utilizzo da parte dei medici; successivamente lascia spazio alla replica di Christian Boiron, con il suo “Homeopathy, a tremendous opportunity for medicine!”.

Nel suo articolo il presidente dei Laboratoires Boiron ripercorre le tappe fondamentali dello sviluppo della sua azienda di famiglia, nata in seno al mondo scientifico-accademico dell’epoca; ma parla anche di Hahnemann, il fondatore dell’omeopatia e padre della farmacologia moderna; ed ancora riprende le meta-analisi più significative, trattate ampiamente anche da Pandolfi nel suo scritto, rifiutando però tutte le sue argomentazioni e ponendo invece l’accento sulla pubblicazione di Ludtke R. et Rutten pubblicata sul Journal of Clinical Epidemiology (2008), che smentisce, in modo scientifico e inattaccabile dal punto di vista metodologico, il celebre attacco del Lancet 2005 che proclamava la fine dell’omeopatia.

Christian Boiron poi conclude sottolineando come sia arrivato il momento di deporre le armi e di unire le forze per adempiere al compito che allopatia e omeopatia sono chiamate a svolgere: essere al servizio del malato per ripristinare il suo stato di benessere. Questo soprattutto per il trattamento e la cura di malattie come il cancro, l’Aids, le cardiopatie, le allergie e le parassitosi.

E come dargli torto? D’altronde non stiamo parlando di due medicine distinte, bensì di diversi metodi clinico-terapeutici che possono benissimo coesistere e cooperare per il bene dei pazienti.

Sarà questione di tempo? Ai posteri, l’arduo compito.

Fabrizio Giona

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