Dall’Australia con furore. Ecco un nuovo attacco sferrato ai danni dell’omeopatia considerata, stavolta, addirittura poco salutare per i bambini.
La ricerca del Royal Children Hospital di Melbourne, pubblicata qualche giorno fa su Archives of Disease in Childhood, infatti, mette in guardia i genitori sull’uso dei prodotti cosiddetti “alternativi”, includendo in questi anche i medicinali omeopatici: essi, seppur naturali, possono causare problemi ai piccoli pazienti.
Subito pronta la risposta-difesa di Christian Boiron, presidente dei Laboratoires Boiron, ancora una volta “allibito di come si faccia così tanta confusione nei confronti delle cosiddette terapie non convenzionali, mettendo sullo stesso piano dieta alimentare, erbe, estratti di piante, fitoterapia, naturopatia, vitamine, oligo-elementi e anche i medicinali omeopatici” – che delle medicine alternative non fanno parte perché sono regolamentati dalle farmacopee ufficiali di quasi tutto il mondo.
E ancora una volta bisogna ricordare che allopatia e omeopatia sono due differenti approcci della stessa farmacologia scientifica e che gli omeopatici sono medicinali a tutti gli effetti, riconosciuti dalle regolamentazioni mondiali proprio come avviene per quelli allopatici.
L’omeopatia quindi – è bene ribadirlo – è efficace e, non avendo effetti collaterali, può essere utilizzata sia in gravidanza che per la cura del neonato. L’importante è essere sempre e comunque seguiti dal proprio medico e non far mai di testa propria.
Dunque – conclude Christian Boiron – “dobbiamo tutti insieme evitare di cadere nelle trappole della comunicazione pseudoscientifica e settaria“, che ha l’unico scopo di mettere in discussione l’omeopatia, “una formidabile opportunità per la medicina“.
Fabrizio Giona