Possono essere stagionali o perenni, alimentari o respiratorie. Sono le tanto temute allergie che, scattata la primavera, tornano a farsi sentire e ad importunare i circa 9 milioni di italiani che ne soffrono. Prime fra tutte, ovviamente, quelle di origine respiratoria.
Sono molti i sintomi che si possono presentare: se si è fortunati, ci si limita ad avere starnuti frequenti, occhi arrossati che lacrimano e naso che cola e prurito. Se, come spesso accede, invece, si è molto sensibili ai pollini, si hanno situazioni più invalidanti con asma, congiuntiviti, dermatiti e vere e proprie crisi allergiche.
Come difendersi allora dalle allergie primaverili?
Innanzitutto, occorre affrontare le allergie sin da subito con interventi preventivi e curativi, preferibilmente tutti al naturale. L’Omeopatia, in questo, può tenderci una mano.
Sono due i rimedi a cui possiamo far riferimento per prevenire gli attacchi e alzare le difese dell’organismo: i vaccini “dolci” – è bene prendere 10 gocce di Vincetoxium e 10 di Sulphur, in preparazione omotossicologica, in poca acqua zuccherata, 3 volte al giorno (dimezzare la dose sotto i due anni di età); il tonico generale – è utile bere 50 gocce di Ribes Nigrum in macerato glicerico I Dh, da sciogliersi in poca acqua al mattino prima di colazione (per i bambini di età inferiore ai 2 anni la dose consigliata è di 5-10 gocce, diluite in poca acqua zuccherata o in poco succo di frutta, una volta al giorno).
Inoltre, è bene non sottovalutare cosa si mangia. In alcuni cibi, infatti, ci possono essere allergeni comuni tra i pollini. Bisogna pertanto evitare il consumo di cibi sospettati di sviluppare una reazione crociata con i pollini che scatenano le manifestazione allergiche.
Se si è allergici alle Betulacee, ad esempio, è meglio evitare di mangiare mele, banane, finocchi, prugne, carote, mandorle, sedano, nespole, pere, nocciole, patate, pesche, lamponi, prezzemolo, albicocche, noci, fragole, ciliegie e kiwi. Chi è sensibile alla fioritura delle Graminacee dovrebbe invece accantonare meloni, angurie, pomodori, pesche, albicocche, prugne, mandorle e agrumi e di nuovo ciliegie e kiwi. Se il fattore scatenante sono le Paritarie, escludere dalla dieta piselli, meloni, basilico, ciliegie e ortica.
Infine, chi soffre per le Composite è bene stia lontano da sedano, meloni, angurie, mele, banane, zucca, camomilla, cicoria, tarassaco, castagne, prezzemolo, finocchio, olio di girasole, margarina e miele.
Un ultimo consiglio. Prediligiamo ambienti naturali per trascorrere il nostro tempo libero perché tra i fattori che concorrono allo sviluppo delle allergie vi è anche l’esposizione ad inquinanti ambientali.