In un periodo nel quale l’attenzione al benessere diventa un mito, i metodi e le tecniche di rilassamento e di cura del corpo si moltiplicano, colorandosi anche di un fascino esotico. L’interesse per il tai chi è destinato ad aumentare, soprattutto negli anziani.
Questa antichissima arte marziale cinese, sintesi tra meditazione in movimento e sistema di lotta, ha tuttavia i requisiti giusti per meritare tanta attenzione. È una disciplina completa, dagli effetti terapeutici provati anche scientificamente.
Abbiamo già visto che diversi studi hanno dimostrato le proprietà benefiche di questa arte marziale nella cura del diabete e della depressione.
La ricerca
Ora una ricerca condotta dalle Società Geriatriche della Gran Bretagna e degli Stati Uniti dimostra che la pratica di questa arte marziale è straordinariamente efficace per la prevenzione delle cadute delle persone anziane. Lo studio è pubblicato sul Journal of the American Geriatrics Society.
Attraverso i suoi movimenti lenti, dolci e consapevoli, uniti a tecniche di respirazione, il tai chi consente di raggiungere l’armonia e il corretto equilibrio tra corpo e mente. La parola chiave è proprio “equilibrio”. È questo infatti a garantire anche la stabilità e la coordinazione dei movimenti evitando le cadute, come ricorda Mary Tinetti, che ha partecipato alla ricerca
“al pari delle malattie cardiocircolatorie, sono il principale problema di salute per gli anziani, ma con una corretta serie di esercizi possono essere ridotte del 55%”.
Naturalmente la pratica di questa disciplina deve essere associata ad altri sistemi di prevenzione.
Tra i quali ricordiamo:
- l’assunzione di vitamina D, in grado di rinforzare le ossa,
- l’abbandono del consumo di sonniferi ed antidepressivi che attenuano la prontezza di riflessi e riducono le capacità di coordinazione.
Se il tai chi è stato riconosciuto un valido strumento terapeutico anche nella cura della depressione, si presenta anche come un valido alleato nel combattere i cali d’umore che possono colpire gli anziani.
Lo studio costituisce un’ulteriore prova della necessità di agire sulla totalità della persona. Nella sua armonica fusione di corpo e spirito, per raggiungere un benessere completo.