Una delle tecniche della medicina orientale più diffuse in Occidente è indubbiamente la cupping therapy, conosciuta in Italia con il nome di “coppettazione”. Si tratta di una pratica molto antica che prevede l’uso di coppette di vetro, bambù o ceramica sulla pelle per “aspirare” tensioni e dolori di varia natura.
Cosa nasconde questa denominazione così curiosa e all’apparenza anche avvolta di mistero? La coppettazione, introdotta in Cina verso il II secolo d. C., è una tecnica utilizzata nel trattamento dei sintomi dolorosi originati da freddo, umidità o causati da eventi traumatici.
Il nome deriva dagli strumenti utilizzati: ci si serve, infatti, di coppette, vasetti del diametro di 5 cm circa che vengono applicati sulla cute in precisi punti, spesso coincidenti con quelli individuati per l’agopuntura, per ottenere l’effetto terapeutico.
Indice
I benefici della coppettazione
La cupping therapy è un sistema a cui si ricorre spesso in caso di “ristagno energetico” che si tramuta in blocco anche a livello fisico. Si tratta una tecnica molto efficace per sbloccare il sistema sanguigno e linfatico, per esempio nei casi di amenorrea o problemi di colesterolo.
Quando ci sono blocchi a livello linfatico si manifestano vari tipi di infiammazioni. La più frequente? La cellulite, che è a tutti i livelli un ristagno di acqua all’interno dei tessuti. La coppettazione, quindi, può risultare molto utile per contrastare la cellulite. Inoltre è abbastanza utilizzata per alleviare i dolori causati dal freddo, tensioni muscolari e nei casi di artrosi.
Andando a richiamare il sangue nella zona interessata, la coppettazione serve a ristabilire l’armonia a livello del corpo, anche a seguito di un trauma.
Coppettazione: come funziona
Naturalmente conviene sempre affidarsi a professionisti del settore che sappiano dove collocare le coppette, senza superare mai il tempo di applicazione consigliato.
Prima di applicarle sulla pelle, è necessario che all’interno delle coppette venga creato il vuoto. A questo scopo è possibile procedere in due modi: attraverso l’utilizzo di una fiamma oppure mediante il vuoto meccanico. Il primo metodo è il più antico e l’unico utilizzato fino ad alcuni anni fa; si introduce nella coppetta, per alcuni decimi di secondo, un fiammifero acceso per determinare la fuoriuscita dell’aria permettendo in tal modo la formazione del vuoto. A questo punto si procede, molto rapidamente, ad applicare la coppetta sulla cute.
Un ritardo nel posizionamento della coppetta provocherebbe il raffreddamento dell’aria nella stessa, annullando l’effetto di aspirazione necessario per farla aderire alla cute. È inoltre necessario che la fiamma rimanga all’interno della coppetta per brevissimo tempo, per evitare di ustionare la cute del paziente e di creare troppo vuoto con conseguente eccessivo richiamo di cute all’interno della coppetta.
Utilizzando invece il metodo più moderno per la creazione del vuoto, dopo aver individuato il punto sul quale applicare la coppetta, si fissa questa allo strumento meccanico che crea il vuoto.
Si appoggia in seguito la coppetta sulla cute, azionando poi la leva dello strumento per attirare l’aria contenuta nella coppetta e creare così il vuoto al suo interno. La cute viene attirata nella coppetta e la sua risalita è tanto maggiore, quanto più si agisce sulla leva dello strumento. Quando la coppetta è fissata alla cute, si stacca lo strumento dalla coppetta lasciando questa sulla pelle per il tempo stabilito. Dopo l’applicazione, infatti, la coppetta può essere lasciata fissa sulla zona scelta, oppure fatta scorrere sulla cute in aree abbastanza estese.
In quest’ultimo caso occorre che la cute venga unta con olio per assicurare un facile scorrimento della coppetta. La prima tecnica è quella maggiormente utilizzata, mentre quella che prevede il movimento viene impiegata nelle sindromi ansioso-depressive gravi. Le coppette, in questo caso, vengono applicate sui punti della branca esterna del Meridiano di Vescica, dove risiedono i punti ad azione psichica.
La tecnica dello scorrimento si rivela particolarmente efficace anche nel trattamento della cellulite. L’effetto ventosa che si ottiene, infatti, ha il potere di rimuovere i ristagni di liquidi e tossine, di riattivare la circolazione sanguigna e di ridare una salutare energia vitale a tutto l’organismo. La trazione del muscolo, inoltre, assicura un’ efficace azione di rimodellamento del corpo.
L’importanza di uno specialista
L’importante è che il trattamento venga eseguito presso centri specializzati: il fai da te, nel caso della cupping therapy, non è consigliato. Il rischio, infatti, è quello di determinare il formarsi di bruciature dovute al riscaldamento delle coppette per la creazione del vuoto o di dolorose ecchimosi a seguito dell’eccessiva pressione esercitata sulla pelle. Svolto da mani esperte è un tipo di massaggio che assicura risultati rapidi ed duraturi: e, soprattutto, è un modo per prendersi cura di se stessi.