Tantissimo! Un bel massaggino e tutto passa. Ci voleva una ricerca scientifica pubblicata sul New England Journal of Medicine per confermarlo. Stasera la farò leggere a mio marito.
In pratica, una sperimentazione clinica condotta su 400 pazienti con mal di schiena da almeno 3 mesi ha provato che il massaggio fatto con regolarità funziona davvero.
La ricerca è stata condotta da Daniel Cherkin del Group Health Research Institute, che ha suddiviso i partecipanti in 3 gruppi: un gruppo è stato sottoposto al classico massaggio svedese, l’altro a massaggi “strutturali” (profondi massaggi alle articolazioni e allo scheletro focalizzati sui tessuti doloranti), mentre il terzo gruppo ha continuato a curarsi con i farmaci antidolorifici.
Alla fine di due mesi e mezzo, più di un terzo dei pazienti che avevano ricevuto massaggi dichiarava di stare molto meglio o che il mal di schiena era scomparso e solo un quarto dei pazienti che avevano continuato a prendere farmaci dichiarava la stessa cosa.
Quello che però gli esperti raccomandano è la continutà: “Dopo sei mesi dal periodo di trattamento i massaggi mostrano ancora vantaggi, che però svaniscono a un anno di distanza“, dice Cherkin. E la buona notizia è che sia i massaggi “strutturali” che quello svedese rilassante funzionano. Perché? Spiega Daniel Cherkin: “I massaggi potrebbero avere effetti specifici di stimolazione dei tessuti o funzionare come calmanti sul sistema nervoso centrale. In alternativa, potrebbero spingere il paziente a porsi in maniera più attiva nei confronti del suo problema e quindi della possibile guarigione grazie a effetti aspecifici: il semplice piacere nell’essere toccati o nel trascorrere tempo in una situazione di relax, una maggior consapevolezza di sé che spinge a evitare ciò che può indurre il mal di schiena, i suggerimenti del terapista su piccoli esercizi o movimenti da fare a casa“.
Germana Carillo