Diabete: fare attività fisica non solo mantiene i muscoli tonici ed elastici, ma giova anche al grasso corporeo, che viene in tal modo allenato, diventando utile per il metabolismo e la cura del diabete.
Studi americani
Proprio così: è quanto provato da due studi presentati in occasione del 73° Congresso dell’American Diabetes Association, svoltosi il mese scorso. Sono state condotte due indagini separate, sui topi e sugli esseri umani, grazie alle quali è stato possibile dimostrare che svolgere attività fisica contribuisce a trasformare il grasso corporeo da bianco a bruno; è quest’ultimo a svolgere un ruolo più attivo sul piano del metabolismo, come sottolinea Laurie Goodyear, della Harvard Medical School.
“Abbiamo sempre saputo che l’esercizio fisico è importante ma ciò che abbiamo dimostrato con questi studi è l’effetto positivo che svolge sul grasso. Non si tratta del grasso addominale che è quello cattivo e può causare diabete o altre forme di insulino-resistenza. Si tratta piuttosto del grasso sottocutaneo che in seguito al movimento si adatta, scatenando un effetto metabolico positivo”.
Non significa necessariamente, dunque, che si perda peso; piuttosto il risultato prodotto dal movimento consiste in una notevole riduzione della massa grassa, con aumento della sensibilità nei confronti dell’insulina.
Studi italiani
A confermare la straordinaria efficacia dell’attività fisica nella prevenzione del diabete hanno contribuito anche due studi condotti in Italia, presso l’Università La Sapienza di Roma e l’Università di Perugia. Questi hanno dimostrato come per scongiurare l’insorgere della patologia sia sufficiente camminare ogni settimana per 150 minuti. Questa forma di esercizio, di tipo aerobico, così come la passeggiata in bicicletta o la corsa, aiuta a tenere sotto controllo il peso, migliorando, conseguentemente le condizioni generali dell’organismo, e dunque riducendo anche i rischi di problemi cardiovascolari.
L’altra forma di esercizio fisico, invece, quello di resistenza, che si svolge ad esempio quando si sollevano pesi, accresce il tono e la massa muscolare, offrendo così una maggiore capacità di resistenza contro il rischio di eventuali cadute, e garantendo anche un aumento del metabolismo basale ed una riduzione della glicemia.
L’insistenza sulla necessità di svolgere attività fisica, è solo una delle misure che sono state prese in considerazione per migliorare le condizioni generali del paziente diabetico. Non è possibile, infatti, sottolineano gli esperti, trattare il diabete con la sola terapia farmacologica. È necessaria, piuttosto, un’educazione comportamentale del paziente, come chiarisce Nicoletta Musacchio, responsabile dei servizi di diabetologia degli Istituti clinici di perfezionamento di Milano:
“Come per tutte le malattie croniche, anche per il diabete è fondamentale che il paziente sia educato a gestire la propria patologia sia imparando a misurare la glicemia e a prendere i farmaci, ma anche imparando cosa mangiare e come fare attività fisica”.
Ciò presuppone, naturalmente, interventi sempre più specifici e mirati. Se si considera l’individuo nella sua unicità, il diabete è solo una patologia che può interessare la persona, della quale va preso in considerazione lo stato di salute generale, unitamente allo stile di vita condotto e all’età. Solo in tal modo, seguendo le indicazioni fornite dall’American Diabetes Association, sarà possibile ottenere un trattamento terapeutico su misura per il paziente diabetico.