Il ricorso a integratori alimentari nello sport è un tema spesso dibattuto, sia che si parli di attività professionistica che di attività amatoriale.
Il ricorso all’integrazione alimentare da parte di atleti professionisti è normalmente seguito dagli staff medici delle squadre o dei singoli atleti, mentre nel caso degli amatori spesso ci si affida ai consigli degli allenatori o del personale delle palestre.
Tralasciando l’ambito dello sport professionistico, che è un mondo a sé stante, può risultare interessante saperne di più per quanto riguarda gli sportivi amatoriali, dal momento che c’è spesso un po’ di confusione sulla questione.
Indice
Gli integratori alimentari più utilizzati per l’attività fisica amatoriale
Gli integratori alimentari più utilizzati dagli amatori sono la creatina, gli aminoacidi ramificati, i sali minerali, le maltodestrine e gli integratori vitaminici, in particolare la vitamina C, la vitamina E, e le vitamine del gruppo B; relativamente a queste ultime, se ne possono approfondire i vari aspetti su vitaminabibsa.it.
L’integrazione può cambiare a seconda dello sport
Com’è noto esistono moltissimi sport che impegnano l’atleta in modo diverso e quindi non esiste una generica integrazione per lo sportivo; un conto è per esempio uno sport di potenza come i 100 metri e un altro è uno sport di resistenza come la maratona; in queste due discipline vengono allenate componenti diverse ed è quindi logico che anche gli aspetti nutrizionali e di integrazione siano differenti.
Negli sport di potenza, per esempio, un integratore a cui si fa spesso ricorso è la creatina, con la quale si ricercano una maggiore esplosività del gesto e maggiore forza. Il suo uso non è invece consigliato negli sport di endurance.
Altri integratori alimentari utilizzati dagli sportivi sono gli aminoacidi ramificati che possono risultare utili negli sport di resistenza, ma non per migliorare la prestazione quanto piuttosto per accelerare il recupero dopo allenamenti intensi e prolungati (come nel caso delle sedute di allenamento dei maratoneti); non è però necessario assumerli nel caso di allenamenti brevi o non troppo intensi.
Le maltodestrine sono carboidrati a rapido assorbimento che possono tornare molto utili negli sport di resistenza per ripristinare le scorte di glicogeno; un maratoneta amatore può per esempio assumerli ogni 10-12 km durante la gara, sempre che li tolleri a livello gastrointestinale (non tutti hanno la stessa tolleranza a questi integratori). Non sono invece utili per sforzi inferiori ai 90-100 minuti (come per esempio una partita di calcio o di basket).
Vitamine e sali minerali
Se certi integratori alimentari possono risultare molto utili in alcuni sport, ma non necessari in altri, ve ne sono alcuni che possono essere d’aiuto a prescindere dallo sport praticato; un classico esempio sono gli integratori di magnesio e potassio, due minerali i cui livelli nell’organismo possono calare, in particolar modo con la sudorazione; ecco che un reintegro di questi elettroliti può tornare molto utile per ridurre il senso di stanchezza ed evitare crampi muscolari.
Per quanto riguarda le vitamine, la C è un valido supporto per il sistema immunitario e migliora l’assorbimento del ferro; può quindi essere consigliabile una sua integrazione nello sportivo. Lo stesso dicasi per quanto concerne le vitamine del gruppo B, quasi tutte coinvolte nella trasformazione degli alimenti che si assumono in energia.
Anche la vitamina E ha un’utilità generale; esistono infatti ricerche che ne indicano il suo ruolo protettivo sui muscoli dopo lo sforzo.
Concludendo, l’integrazione nello sport può risultare particolarmente utile, ma deve essere mirata per sortire gli effetti sperati.