Anche se si tratta della seconda causa di cecità nel mondo occidentale, purtroppo quasi il 50% dei malati di glaucoma non sa di esserlo. E, così, si corre il rischio di arrivare dal proprio medico oculista solamente quando le cose sono progredite in modo drastico.
A quanto sopra si aggiunga anche che non è attualmente a disposizione una cura contro il glaucoma. Comunque attraverso una buona prevenzione e una diagnosi precoce, è possibile limitare i danni in maniera significativa.
Ebbene, tra gli strumenti più utili emersi durante il congresso dell’Associazione Italiana per lo Studio del Glaucoma (Aisg) spunta – non a sorpresa – l’attività fisica.
Questa può ridurre il rischio di glaucoma in modo apprezzabile. Tanto che, per dare il proprio contributo alla salute oculare, potrebbero essere sufficienti 30 – 40 minuti al giorno di camminata veloce, quattro volte a settimana. Basta poi aumentare questo quantitativo di dieci minuti al giorno per ridurre del 25 per cento la probabilità di sviluppare la malattia.
Inoltre, chi ha già avuto una diagnosi di glaucoma attraverso il ricorso alle attività di cui sopra potrà ridurre il tasso di progressione del 10% se aumenta l’esercizio fisico quotidiano.
Per quanto concerne gli sport più adatti per questa condizione, nuoto, corsa, bicicletta e tennis sono in cima alla lista, poiché attività che migliorano la circolazione del sangue nell’occhio.
Di contro, chi ha già il glaucoma dovrebbe evitare allenamenti troppo faticosi e dovrebbe inoltre evitare di tenere alcune posizioni in cui la testa è troppo verso il basso.
Si ricorda infatti che il principale fattore di rischio per il glaucoma è proprio la pressione alta all’interno dell’occhio. Questa spinge sul nervo ottico deteriorandolo in maniera progressiva e permanente.
Per poter prevenire tali pregiudizi gli esperti consigliamo di sottoporsi a controlli regolari della vista. Almeno una volta ogni due anni, o più spesso se l’oculista lo ritiene opportuno.
L’attenzione nei confronti del benessere oculare dovrebbe essere espressa fin dalla giovane età. Anche se gli over 60 sono i più colpiti, in realtà la condizione può svilupparsi anche molto prima, soprattutto in caso di miopia e di familiarità con la malattia. Il 40% delle persone che soffrono di glaucoma ha un parente affetto da questa patologia.