Ciclo mestruale, è ancora un tabù parlarne apertamente? Come viene vissuto dalle donne italiane di oggi? A condurre un sondaggio in proposito ha pensato Datanalysis, istituto di ricerche demoscopiche nell’area salute, che ha deciso di contattare telefonicamente nella prima decade di gennaio 2013 un campione rappresentativo di donne italiane di età compresa tra i 18 ed i 50 anni.
Alle donne intervistate sono state proposte diverse domande riguardanti il ciclo mestruale ed il loro modo di vivere i giorni del mese considerati più critici dalla maggior parte dell’universo femminile. A preoccupare le donne sarebbe soprattutto l’abbondanza del flusso mestruale, giudicata abbastanza o molto elevata da più della metà delle intervistate (53%).
Quando si tratta di discutere le problematiche personali legate al ciclo, a chi si rivolgono le donne italiane? Il 29% delle donne preferisce confidarsi alle amiche, il 25% si sente a proprio agio nel parlarne con i propri familiari, mentre soltanto il 9% decide di rivolgersi ad un ginecologo. A farla da padrone in caso di dubbi e di ricerca di risposte alle problematiche legate al ciclo femminile è in realtà internet. Al web ed ai motori di ricerca si è rivolto un terzo delle donne rispondenti al sondaggio (32%).
Perché le donne preferiscono rivolgersi ad internet piuttosto che chiedere consiglio ad un esperto o confrontarsi in maniera personale con altri? La risposta è presto data. Nel 2013 parlare del ciclo mestruale e delle problematiche ad esso correlate risulterebbe ancora una possibile fonte di imbarazzo e di vergogna, qualcosa di strettamente intimo che si preferisce tenere per sé. Soltanto il 25% delle donne riterrebbe parlare del ciclo utile e necessario.
Il ciclo mestruale, soprattutto nel caso dei fastidi maggiori, è causa di alcuni ostacoli nella vita quotidiana, che conducono le donne ad evitare l’attività fisica e sportiva, ad assentarsi talvolta dal lavoro o da scuola, a non viaggiare, a non uscire con amiche ed amici, oltre al dover rinunciare all’attività sessuale.
Le maggiori problematiche legate al ciclo hanno interessato i due terzi delle donne intervistate. Tra di esse sono state individuate scarsa concentrazione ed attenzione, senso di stanchezza, malumore ed irritazione, calo della memoria, mal di testa ed emicrania. Per quanto riguarda l’utilizzo degli assorbenti, i due terzi delle donne intervistate (65%) ritengono il loro costo da abbastanza a molto elevato e pensano che essi dovrebbero risultare meno cari e durare di più, oltre che essere più comodi.
Fortunatamente, un’alternativa agli assorbenti, più comoda ed economica, esiste già. Si tratta della coppetta mestruale, uno strumento completamente igienico e sicuro che permette di vivere il ciclo con maggiore libertà e spensieratezza, contribuendo ad evitare i classici fastidi legati ad esso.