Dimenticate i medicinali e i potenti antidolorifici. Secondo uno studio americano pubblicato sulla rivista Sleep e condotto dal dottor Timothy Roehrs, esperto di disturbi del sonno dell’Henry Ford Hospital di Detroit, per trovare un valido rimedio contro il dolore basta dormire due ore in più a notte, riposandoci per 10 ore, invece che 8 o meno.
È così che si riduce la sensibilità a una sofferenza fisica. I ricercatori hanno studiato 18 volontari sani tra 21 e 35 anni per 4 notti, assegnati in modo casuale a 4 gruppi di sonno differenti variabili tra le 4 e le 10 ore per notte. La sonnolenza diurna è stata misurata utilizzando il Multiple Sleep Latency Test, mentre la sensibilità al dolore è stata valutata attraverso la reazione a uno stimolo caldo. Il gruppo di “dormiglioni” aveva riposato 1,8 ore a notte in più rispetto agli altri.
In questo modo hanno scoperto che coloro che avevano dormito per 10 ore erano in grado di mantenere il dito su una fonte di calore per 25 secondi in più rispetto a coloro che avevano dormito otto ore o meno. Un risultato migliore rispetto a quello ottenuto con la somministrazione di 60 mg di codeina. Il verdetto del team è giunto solo dopo aver monitorato onde cerebrali, movimento degli occhi, frequenza cardiaca e tono muscolare.
“Siamo rimasti sorpresi – ha spiegato Roehrs – dalla grandezza della riduzione della sensibilità del dolore, rispetto alla riduzione prodotta prendendo la codeina. I nostri risultati suggeriscono l’importanza di un sonno adeguato in diverse condizioni di dolore cronico o in preparazione per procedure di chirurgia“.
Secondo i ricercatori, l’aumentata sensibilità al dolore nelle persone stanche sarebbe proprio il risultato della loro sonnolenza. Ora il possibile legame tra maggior riposo e migliore sopportazione del dolore dovrà essere ulteriormente indagato.
Roberta Ragni