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Igiene orale: pochi italiani sanno come comportarsi

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Italiani conoscono poco le regole e le pratiche quotidiane di igiene orale.

Secondo i dati dell’indagine sviluppata da Datanalysis presentata al Circolo della Stampa di Milano dall’Associazione Igienisti Dentali Italiani, AIDI, in collaborazione con Professional Oral Health Procter&Gamble, su un campione di 1000 italiani tra i 20 e i 69 anni, quasi il 60% non va mai dall’igienista dentale, il 20% ci va due volte all’anno, mentre solo il 18% ci va solo una volta all’anno. L’82%, inoltre, ancora preferisce il tradizionale spazzolino a quello elettrico, raccomandato dalle Linee Guida del Ministero della Salute.

Inoltre, pochi, il 40%, sono coloro che consigliano a parenti o amici di rivolgersi a un igienista dentale.

Quanto alle differenze regionali, il 53,89% degli intervistati del Nord Est non va mai dal dentista o dall’igienista, contro il 63,85% di Sud e isole; non ritengono essenziale la figura dell’igienista rispettivamente il 18,67% degli italiani a Nord Est e il 25,93% nel Sud e isole; uguale efficacia attribuiscono allo spazzolino tradizionale e a quello elettrico lo 0,75% degli intervistati a Nord Ovest contro il 2,04% al Sud e isole.

Le regole per la salute del cavo orale? Regolari controlli dall’igienista dentale e pulizia dei denti 3 volte al giorno per almeno 2 minuti ciascuna, cura delle gengive, lingua e mucose per evitare l’accumulo di residui alimentari e la formazione di placca e tartaro. In più, è raccomandato l’uso del filo interdentale.

Secondo Marialice Boldi, presidente AIDI: “Questa indagine è molto importante perché per la prima volta consente una analisi accurata della situazione italiana distinta per Regioni. Questo ci consentirà da un lato di fare il punto in generale, ma anche di agire dove vi è più bisogno. Si rileva comunque una maggiore consapevolezza degli italiani alle pratiche di buona igiene orale e una maggiore attenzione all’utilizzo di strumenti di pulizia innovativi“.

“Dall’indagine – spiega Ivano Leonardi, direttore di Datanalysis – sono emerse importanti differenze regionali in tema di cultura sanitaria e di abitudini ad essa correlate. È al Sud che si concentra la percentuale di intervistati che non si recano mai dal dentista/igienista per una seduta d’igiene orale o che sono restii a passare da uno spazzolino manuale ad uno elettrico per ragioni economiche e di scarsa informazione. È sottovalutata, ancora al Sud rispetto alle altre aree geografiche, la figura dell’igienista dentale, mentre è al Centro Nord che si tende a promuovere e dare consigli/raccomandazioni sulle tematiche dell’igiene orale anche attraverso il ‘passaparola’.

Gli Italiani – spiega Luca Levrini, professore presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi dell’Insubria, già direttore nazionale dei corsi di laurea in igiene dentale – stanno cominciando a comprendere l’importanza di sedute di igiene orale regolari, quale atto preventivo e profilattico fondamentale per mantenere la bocca in buona salute. Sono infatti circa il 40% degli intervistati, un dato importante, che si sottopone con periodicità a questa pratica e ben il 5% che ha scelto di smettere di fumare sotto consiglio del proprio igienista, riconoscendone la funzione ed il ruolo. Una percentuale ancora più rilevante se si considera il fatto che l’abitudine al fumo nel 2011 è cresciuta di un punto percentuale, raggiungendo valori del 22,7% di popolazione tabagista. Mi permetto di raccomandare una seduta di igiene orale prima di sottoporsi allo sbiancamento dei denti, a cui gli italiani sono molto affezionati. Infatti se l’alta componente di acido utilizzata per correggere le “pigmentazioni” indogene, interne al dente, viene a contatto con gengive non sane crea danni spesso sottovalutati dai pazienti“.

In sostanza – conclude Boldi – la disattenzione e la superficialità, sommate alla fretta e alla sottovalutazione del problema restano i punti cardine da sconfiggere per avere una buona igiene orale, che comincia proprio da una pulizia profonda della bocca. Una operazione resa più efficace dall’utilizzo di uno spazzolino elettrico con testine rotanti, preferibilmente tonde, che consente di rimuovere fino al 99,7% della placca e di raggiungere le zone più difficili della bocca. Inoltre le nuove dotazioni degli spazzolini elettrici, interagendo con il paziente, forniscono rinforzi positivi che incentivano ad una pulizia più accurata e avvertono con un segnale di allarme dello spazzolamento troppo vigoroso. Dunque lo spazzolino elettrico unisce l’obiettivo di pulizia profonda e rispetto della delicatezza e sensibilità del cavo orale“.

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di wellme per tre anni, scrive per greenMe da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania