Vietare le pubblicità del cibo spazzatura per combattere l’obesità infantile. Almeno fino alle 21.00, suggeriscono i 22mila medici inglesi dell’Academy of Royal Medical Colleges, che in una lettera a sua Maestà la Regina chiedono anche di tassare pesantemente le bevande e di non consentire l’apertura di fast-food nei pressi delle scuole, ospedali e circoli ricreativi.
Tutto questo perché l’ “epidemia” si sta allargando sempre più, incidendo pesantemente anche sul costo del servizio sanitario, con miliardi di sterline spesi ogni anno per curare malattie legate all’obesità come diabete, malattie cardiovascolari, respiratorie e persino cancro.
“Non è esagerato dire che si tratta della più grande crisi della salute pubblica del Regno Unito“, spiega il Professor Terence Stephenson, esperto di salute infantile e presidente dell’Associazione, auspicando un pronto intervento dello Stato proprio come è accaduto in passato per i limiti di velocità o dell’assunzione di alcol.
“È giunto il momento di smettere di trovare scuse e cominciare ad agire, cercando nuove innovazioni per vedere cosa funziona e agendo rapidamente per affrontare di petto il problema dell’obesità. Altrimenti la maggior parte del bilancio sanitario di questo paese continuerà a essere speso per una condizione che è, invece, del tutto evitabile“, conclude Stephenson. Per questo è importante bandire, secondo i medici, tutte le pubblicità di patatine, bibite gassate, cioccolatini e dolciumi vari nella fascia oraria televisiva protetta.
Ma anche evitare che i fast food possano aprire in luoghi maggiormente “a rischio”, come quelli frequentati da bimbi o malati (scuole, club sportivi e ricreativi e strutture sanitarie). Infine, i camici bianchi d’Oltremanica tornano a puntare dritto sulla tassa ai junk food, di cui si è a lungo discusso anche in Italia, e con toni a tratti molto accesi, e che in altri Paesi europei è già entrata in vigore.
Roberta Ragni