“Tutto il giorno di corsa, a pranzo un panino al volo e adesso non ci vedo più dalla fame“. Non si tratta solo dello slogan di una pubblicità, ma è una fotografia realistica della maniera moderna di gestire il lavoro e di conseguenza anche i momenti di pausa per il pranzo.
C’è di più: sempre più frequentemente questo “panino al volo” viene consumato alla scrivania dell’ufficio e con gli occhi incollati al computer. È l’ora di pranzo: si prende in maniera automatica un piccolo pasto dalla borsa (chi proprio ha tempo da perdere si concede il lusso di andare al bar a comprarlo, anche se questo comporta la perdita di qualche preziosissimo minuto) e lo si consuma con lo sguardo fisso sullo schermo, per rileggere la relazione da lasciare sulla scrivania del capo, per mandare velocemente una mail.
In quanti uffici si assiste ormai a scene di questo tipo? Il problema è che, oltre a privare di un sano momento di relax, questo atteggiamento rischia di danneggiare la linea. La conseguenza del famoso “panino al volo” è infatti proprio il “non vederci più dalla fame”. A rivelarlo è uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Bristol e pubblicato sulla rivista American Society for Nutrition.
Gli studiosi hanno dimostrato che l’abitudine a consumare i pasti davanti al computer porta a sentirsi meno sazi e quindi più inclini a cedere alla tentazione di uno snack fuori pasto. La ricerca è stata svolta su 2 gruppi di persone alle quali è stato somministrato lo stesso pasto, composto da nove piatti. I membri del primo gruppo mentre mangiavano erano intenti a giocare al pc, quelli del secondo, invece, si trovavano comodamente seduti a tavola, intenti solo ad assaporare i cibi.
Al termine dell’esperimento i componenti del primo gruppo manifestavano un minore senso di sazietà rispetto a quelli del secondo, tanto che mezz’ora dopo avevano consumato il doppio dei biscotti rispetto a coloro che avevano gustato tranquillamente il pranzo, senza dedicarsi ad altre attività. Non solo: l’attenzione concentrata sul pc, impediva ai primi di ricordare esattamente cosa avessero mangiato ed in che ordine.
Il dato più interessante di questo studio è la messa in evidenza della stretta correlazione tra memoria e senso di sazietà: come chiarisce uno dei ricercatori, Jeff Brunstrom “C’è un rapporto diretto tra ricordo e quantità di cibo consumata“. Il mangiare, dunque, è un’attività come le altre e se non siamo attenti durante il suo svolgimento, tendiamo a dimenticare di averla compiuta e a ripeterla di nuovo. Le conseguenze di questo comportamento sono facilmente intuibili: si mangia di più, in maniera meno regolare e quindi si tende ad ingrassare con maggiore facilità. Senza considerare che ci si priva del piacere di assaporare i cibi ed appagare l’appetito in modo gratificante.
Gli apparecchi elettronici quando sono completamente scarichi devono essere collegati alla presa elettrica e lasciati in carica, non possono essere utilizzati subito; proviamo a pensare che forse anche noi possiamo concederci il lusso di staccare la spina mentre mangiamo. Ne guadagneremo in relax, buon umore ed in forma fisica!
Francesca Di Giorgio