Vi è mai capitato di dover lavorare a stretto contatto con una persona che ha problemi di alito?
Oppure che un vostro amico, familiare o il vostro partner mentre vi stanno parlando di cose importanti si avvicinino tanto a voi da sentire l’odore del loro alito?
Bene per il 90% degli italiani il fatto di dover subire la vicinanza di una persona che ha l’alitosi è molto più odioso rispetto a subire comportamenti “mobbizzanti”.
Eppure basta veramente poco per risolvere i problemi dell’alito pesante, ci vuole una corretta igiene orale e il gioco è fatto.
L’alitosi è un problema molto diffuso, facile da risolvere ma sottovalutato, lo afferma anche Andrea Pilloni, il presidente dell’Associazione italiana di ricerca per l’alitosi (Aira): “L’alitosi riguarda il 50% della popolazione mondiale, connazionali compresi e senza distinzioni di sesso. Nel 90% dei casi questo disturbo nasce nella bocca. Dipende cioè dalla cattiva qualità dell’igiene orale e basterebbero un’adeguata prevenzione e pochi accorgimenti facili ed economici per risolvere il problema alla radice“.
Pilloni dice che esistono storie molto tristi legate all’alitosi: persone che proprio a causa di questo problema non hanno mai avuto un partner oppure altre la cui coppia è scoppiata proprio perché il partner non sopportava più di convivere con una fonte di cattivi odori. Ovviamente anche tutte le altre relazioni sociali sono compromesse.
Spesso, pensando che il problema sia grave si ricorre a costose visite mediche specialistiche senza pensare che in realtà basterebbe un dentista o igienista dentale per risolvere il problema, infatti Pilloni spiega: “Convinti che il problema dipenda dal fegato o dalla cattiva digestione moltissime persone sprecano tempo e denaro per recarsi da medici internisti o da tutta un’ampia gamma di altri esperti“.
La principale causa dell’alitosi è la placca, che si forma a causa di una cattiva igiene orale: i batteri trasformano alcune sostanze che si trovano nella bocca, come per esempio le proteine, nei puzzolentissimi composti volatili dello zolfo (Vsc). Quindi bisogna rimuovere la placca non solo dai denti ma anche dalle gengive. Pilloni ci dice che questo è un insegnamento che ci è stato dato già qualche millennio fa: “Già nel 400 a.C. Ippocrate teorizzava che se le gengive sono sane l’alito migliora ma nei secoli l’attenzione dei medici si è rivolta ad altri problemi e ha un po’ messo da parte questi insegnamenti lontani“.
Quindi basta fare regolarmente la pulizia dei denti e il problema è quasi risolto. Marialice Boldi, presidente dell’Associazione igienisti dentali italiani (Aidi), ci fornisce alcuni dati: “Si calcola che il 50% degli italiani frequenti regolarmente gli ambulatori odontoiatrici. Ma di questi, solo il 30% si sottopone periodicamente alla cosiddetta pulizia dei denti”. A sottoporsi maggiormente alle cure degli igienisti sono i giovani che sono più interessati alla cura del loro cavo orale perché hanno capito che avere un alito fresco rappresenta un fattore di successo con l’altro sesso.
Cosa aspettiamo allora? Prenotiamo una bella pulizia dei denti e, oltre che a fare qualcosa di buono per noi stessi, lo faremo anche per gli altri.
Lazzaro Langellotti