La pausa pranzo trascorsa con amici e colleghi aumenta la creatività. Quindi, sarebbe il caso di cominciare a rivedere il modo di considerare il pranzo come un’ora di stacco per ricaricare le energie. Questa, infatti, si riflette sul tipo di lavoro che si fa ed è un importante indice che parla della nostra personalità.
Lo suggerisce una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Plos One. Lo studio, condotto da un team di esperti tedesco dell’Università Humboldt di Berlino e guidato dal professor Werner Sommer, ha rivelato come il tipo di lavoro che svolgiamo determini anche il nostro modo di essere. Così, se il nostro lavoro richiede controllo, uso della logica e razionalità, sarebbe meglio pranzare da soli o in compagnia di una sola persona. Al contrario, se si svolge un lavoro creativo, ricco di stimoli e dettato dall’immaginazione, allora si richiede una pausa pranzo in compagnia.
“Poiché i pasti differivano per molti aspetti, quali la presenza di un amico, l’ambiente scelto e la mancanza di restrizioni di tempo, è impossibile specificare a questo punto quale variabile sia cruciale per gli effetti osservati nel nostro studio“, si spiega nello studio. “La riduzione del controllo cognitivo è uno svantaggio quando si richiede uno stretto auto-monitoraggio delle prestazioni e grande attenzione per gli errori, come ad esempio nell’elaborazione numerica. In altre situazioni invece, ad esempio quando si desidera l’armonia sociale e la creatività, un’attenuazione del controllo cognitivo può essere un vantaggio“.
È durante i pasti, infatti, che si stimola la creatività, anche semplicemente chiacchierando ed interagendo con gli altri. La mente, insomma, si libera, si distrae e finisce per essere più ricca per chi di mestiere è un pubblicitario, un animatore, un artista o un educatore. Una persona che stia a contatto con il pubblico, dunque. Tuttavia, per ingegneri e ragionieri, il discorso è completamente diverso. Fondamentale, infatti, si rivela fare attenzione ad eventuali errori. E pranzare in compagnia, sostengono gli esperti, riduce il controllo cognitivo. Meglio pranzare da soli, quindi.
Federica Vitale
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