“Il lavoro fa male, sì lo dicono tutti” canta l’affascinante Irene Grandi: e ha veramente ragione! Lavorare senza sosta e con lo spauracchio dalle scadenze ha serie ripercussioni sulla qualità della vita.
È stato calcolato che i lavoratori italiani stressati sono più di un quarto del totale, circa il 27%, dato notevole se si considerano i precari e gli anziani.
Lo stress sarebbe alla radice di moltissimi disturbi, dal mal di testa all’ipertensione, passando per problemi cardiovascolari e l’insonnia. Nel nostro Paese lo stress da lavoro è responsabile di più della metà di giornate lavorative perse in un anno.
Per arginare gli effetti devastanti dello stress lavorativo bisogna, tra l’altro, tenere sotto controllo anche l’alimentazione: rinunciare al fast food e consumare un pasto regolare, seguendo una dieta bilanciata e ricca di carboidrati, proteine e vitamine.
Inoltre, bisognerebbe dormire non meno di 8 ore a notte per non incorrere in problemi quali la scarsa concentrazione o i vuoti di memoria. Il corpo umano non è progettato per stare seduto alla scrivania otto ore di fila: una passeggiata di 30 minuti al giorno è un buon compromesso per non rinunciare all’esercizio fisico e aiuterebbe a combattere ansia e depressione.
Da non trascurare neanche il fenomeno del “workaholic”, il lavoratore ossessionato che spesso si rilassa ricorrendo a un bicchiere di troppo. Al posto di un cocktail, per rilassarsi potrebbe essere d’aiuto un infuso o una lezione di yoga.
“Molti casi di ossessione da lavoro sfuggono all’osservazione, perché la patologia è offuscata dalla grande produttività – afferma Luigi Ballerini, esperto di psicologia del lavoro – ma si tratta di un alto rendimento professionale limitato nel tempo. Per arginare l`invasività del lavoro nel privato, proviamo a limitare l’intrusività della tecnologia, a imporci un codice di autoregolamentazione e a dedicarci alle nostre passioni”.
Ecco qualche piccolo suggerimento per sopravvivere alla giungla di pratiche:
- Secondo uno studio della Ohio State University, 20 minuti di yoga e meditazione direttamente alla scrivania, ogni giorno, per sei settimane, migliora il sonno notturno e riduce del 10% i sintomi di ansia e stress nel lavoratore.
- Fate più sesso e fatelo al meglio. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Gothenburg, in Svezia, ha dimostrato che tra la qualità della vita sessuale del lavoratore e il suo rendimento sul lavoro esiste stretta relazione: fare del buon sesso, insomma, riduce lo stress in ufficio e migliora i risultati.
- Una ricerca e coordinata da Scott Schieman, professore di Sociologia all’Università di Toronto, ha scoperto che lo stress del dipendente è correlato al sesso del capo. A soffrire di più per un superiore donna sono le donne stesse, molto meno afflitte da un capo uomo. Al contrario degli uomini, però, le donne preferiscono confrontarsi con un capo soltanto. Lo stress più grande e i sintomi fisici più pronunciati sono stati riscontrati nelle dipendenti con due capi di sesso opposto. Quanto ai dipendenti uomini, se il superiore è un lui o una lei è quasi indifferente.
- Don Serratt, riconosciuto guru della “business life” esperto in manager sopraffatti dalla depressione da troppo lavoro, suggerisce alcune strategie antistress:
- Trovate la forza per dire al capo che non potete rimanere più allungo a lavoro
- Quando la stanchezza si fa sentire, prendete piccoli break
- Terminate un lavoro prima di cominciarne un altro
- Delegate ogni volta che potete
- Privilegiate la sfera personale rispetto a quella professionale, dando più spazio agli affetti e cercando di ritagliarvi degli spazi per altre attività gratificanti
- Chiedete al capo uno spazio per la palestra. Uno studio realizzato dalla Bristol University ha dimostrato come i dipendenti che hanno l’opportunità di fare sport in azienda sono più produttivi, felici, efficienti e calmi.
Insomma, sarà anche vero che il lavoro fa male ma se si adottano le strategie giuste, potrebbe essere, se non più facile, almeno più divertente…