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50 Sfumature di… attesa

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È stato il libro dell’anno, un vero e proprio caso letterario. Ma ora, secondo il professor Cashmore, è anche il possibile responsabile dell’aumento delle nascite nel 2013. “50 sfumature di grigio” , di E.L. James, che racconta della piccante relazione fra una giovane e un ricco imprenditore dai gusti particolari, il Grey del titolo, ha venduto una quantità imbarazzante di copie, riuscendo ad imporsi su tomi di tutt’altro argomento e livello.

La storia ha le carte in regola per funzionare: una trama semplice, personaggi monolitici che si rifanno a clichè ampiamente sperimentati e perversione à la carte. Il tutto condito da una forma piuttosto colloquiale e poco curata. Insomma, più di un lettore ha definito il libro brutto, senza mezzi termini.

Ma se ai palati raffinati il libro è parso un’accozzaglia di frasi mal collegate fra di loro, molte signore hanno trovato eccitante la storia, tanto da comprare il libro, leggerlo, consigliarlo alle amiche e decretarne il successo editoriale.

In una comunicazione mediatica infarcita di provocazioni e allusioni, spesso al limite dell’osceno e oltre la soglia del buon gusto, dove per vendere un prodotto si ricorre all’esibizione di parti del corpo femminile, non stupisce che un libro mediocre ed esplicito riscuota così ampi consensi. In Gran Bretagna, addirittura, il professor Ellis Cashmore della Staffordshire University, ha definito il libro molto sexy, preannunciando addirittura che la lettura avrà un effetto collaterale: un baby boom per il 2014.

Il professore sostiene che le donne, eccitate dalla lettura proibita, avranno un aumento di libido che sfogheranno in numerosi incontri erotici. Tanto sesso – anche se siamo nell’era della contraccezione – equivale a tanti bimbi. Il libro porterebbe, dunque, ad aumentare la popolazione inglese di parecchie unità.

Ma allora, visto che di uguale qualità si tratta, avremmo dovuto avere un aumento delle nascite anche dopo la pubblicazione dell’italianissimo “100 colpi di spazzola“, accolto con la medesima freddezza dall’ambiente letterario. Anche in quel caso, la popolarità venne dai consensi di un pubblico di solito poco abituato alla lettura.

Perché questo tipo di libri ha così tanto successo? In fondo, esiste un’ampia rosa di romanzi erotici, scritti più o meno bene e sicuramente più invitanti. Parlare di sadomasochismo non è certo una novità e non scandalizza più nessuno, visto che a detta dei giornali negli ambienti domestici sarebbe tutto un fiorire di pratiche particolari e rituali hard. Forse, la novità è nell’aver reso qualcosa che di solito è confinato ad un genere –quindi appannaggio degli amanti del settore – fruibile da tutti.

Ben poche signore avrebbero il coraggio di ammettere di essere affezionate lettrici di Anais Nin. Molto più facile è consigliare qualcosa che stia lungo la linea di confine, tra la narrativa e l’erotico. È lo stesso principio che spinge a vantarsi di aver visto le 120 giornate di Sodoma, di Pasolini, perché è un film intellettuale, scandalizzandosi poi con coloro che amano il pulp o i film hard.

Secondo il professore inglese, quindi, insospettabili fanciulle dall’aria perbene, lavoratrici insoddisfatte, casalinghe annoiate, prenderanno il libro come spunto per svegliare la passione che riposa, anzi, che giace in stato comatoso, all’interno dei menage coniugali e non. I compagni delle succitate signore avranno la sorpresa di vedere le loro donne trasformate in voraci predatrici sessuali e osserveranno poi la famiglia arricchirsi di nuovi arrivati.

Se un libro basta per riaccendere l’ardore, allora forse sarebbe il caso di scrivere e leggere di più. Se il problema della scarsa passione nelle coppie consolidatepuò essere risolto dalle parole, bisognerebbe convincere la società ad investire in lettere e frasi. Ma leggere un libro erotico per far tornare il fuoco – anche se l’erotismo vero è quello del far intuire, in un crescendo di tensione, più che quello dello spiattellare i dettagli anatomici – è l’equivalente del curare un mal di schiena cronico assumendo pastiglie di antidolorifici, invece che preoccuparsi di quale sia la causa del dolore. Vuol dire preoccuparsi del sintomo e non della causa.

E, si sa, quando la sostanza che attiva il benefico effetto diventa routine quotidiana, scatta il meccanismo dell’assuefazione. Ciò che ci eccitava non ci smuove più. Allora bisogna aumentare la dose o cambiare sostanza, per ottenere gli stessi effetti.

Quindi, forse, più che un boom di nascite, assisteremo a un boom del consumo della pornografia. Da parte delle stesse signore, i cui compagni, evidentemente, hanno ben poca iniziativa.

Basterà attendere qualche mese, comunque, e avremo la prova definitiva. Se nel 2013 ci sarà un incremento significativo delle nascite, bisognerà ringraziare anche la signora James.

Ai piccoli, però, quando cresceranno, continuiamo a raccontare che sono frutto dell’amore.

Fiammetta Scharf

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