A che punto è la vostra dieta in vista delle vacanze? Avete già eliminato i chili di troppo? Vi siete arenati davanti alle prime sconfitte? Avete deciso “sì, inizierò, ma dalla prossima settimana”? Qualunque sia la vostra posizione a riguardo, è noto che la scelta di perdere peso è sempre accompagnata da domande, pseudo-certezze e falsi luoghi comuni.
Cerchiamo allora di entrare nel pianeta dimagrimento con l’aiuto di pareri autorevoli, per sfatare credenze ed idee prive di fondamento, che non aiutano certo nella guerra ai chili in eccesso. Prendiamo come punti di riferimento alcuni chiarimenti forniti da esperti riuniti in un convegno a Chicago, dal quale è scaturito un documento pubblicato dall’American Journal of Clinical Nutrition.
Il primo nodo da sciogliere è un dubbio che assale tutti coloro che, desiderosi di perdere peso, vedono annullarsi in poco tempo i risultati positivi ottenuti all’inizio della dieta, o comunque registrano un netto calo nei progressi. Perché accade questo? Secondo il Professor Pietrobelli, docente di nutrizione e pediatria all’Università di Verona, le battute di arresto nell’eliminazione dei chili di troppo sarebbero dovute a fattori di carattere psicologico e biologico.
“Il nostro cervello – spiega il professore – ci spinge a mangiare di più per reintegrare quella che viene vissuta come una perdita pericolosa. A questa conclusione siamo arrivati anche con uno studio condotto dalla nostra Unità di pediatria in collaborazione con diversi centri americani, pubblicato sull’ American Journal of Clinical Nutrition, studio che è stato ripreso anche nel convegno di Chicago”.
Veniamo al fatidico conteggio delle calorie da ingerire, che trasforma chiunque inizi una dieta in un fine economista, esperto in conteggi e pareggi di bilancio – calorico, naturalmente! È vero che per perdere mezzo chilo a settimana è necessario eliminare 500 kcal al giorno? Con buona pace di tutti coloro che si impegnano in complicatissimi calcoli, cercando di tagliare calorie qua e la, l’eliminazione di 500 kcal al giorno non è la regola aurea delle diete ben riuscite, in quanto, come afferma Censi, ricercatrice dell’Inran “si basa solo sulla considerazione che in un chilo di tessuto adiposo sono immagazzinate circa 7 mila Kcal e quindi basterebbe ridurre di altrettanto l’apporto calorico – o aumentare in modo equivalente il consumo energetico – per perdere un chilo; ma questo calcolo è troppo approssimativo, non tiene conto di tanti fattori e può creare false aspettative”.
E che dire dell’ormai vecchio adagio secondo cui le persone in sovrappeso avrebbero il metabolismo ad un livello più basso? Una clamorosa menzogna! Il metabolismo basale degli obesi è invece più alto, a seguito delle maggiori dimensioni del corpo, come chiarisce Censi, che aggiunge “durante l’ attività fisica, a parità di esercizio, chi è fortemente sovrappeso “spende” di più, perché un peso corporeo maggiore comporta un costo energetico più elevato”.
Dopo aver ristabilito un po’ di ordine sulle nostre convinzioni in fatto di dieta, non resta che passare dalla teoria alla pratica! Coraggio, perché chi ben comincia…
Francesca Di Giorgio