Rivali tra gli scaffali delle librerie e negli show televisivi, la guerra tra i due guru si svolgerà anche nelle aule di tribunale: Pierre Dukan, il nutrizionista arrivato all’apice del successo con le nozze di Kate Middelton, ha accusato di diffamazione il collega Jean-Michel Cohen perché questi ha definito su una rivista specializzata la sua dieta fantasiosa e pericolosa, accusando «di aumentare il colesterolo e di causare possibili problemi cardiaci e il cancro al seno».
Questo processo avviene in un clima molto teso perché le autorità sanitarie hanno recentemente espresso un’opinione piuttosto critica sulla dieta Dukan.
Promuovendo due metodi molto diversi per perdere peso (quello di Pierre Dukan si basa su una dieta ricca di proteine, mentre Jean-Michel Cohen consiglia una dieta a ridotto contenuto calorico che non esclude nessun alimento), i due medici hanno raggiunto un vasto successo e i loro libri (peraltro pubblicati dalla stessa casa editrice, Flammarion) sono diventati best seller. Pressoché sconosciuto fino a tre anni fa, Dukan è diventato molto più celebre del collega grazie alla devozione verso la sua dieta di star come Jennifer Lopez, Gisele Bundchen e soprattutto le donne Middelton.
Il dottor Dukan, di fronte alle dichiarazioni del collega e ritenendo gravi le accuse, ha deciso di citarlo in giudizio e chiedere un risarcimento, a dir la verità abbastanza modesto, di 15.000 € di danni. Ma secondo The Independent la posta sarebbe in realtà molto più alta, cioè decine di milioni di euro fra royalties e profitti.
“La critica è perfettamente accettabile, soprattutto tra i medici specialisti. Ma qui, il Dott.Cohen è andato oltre le critiche semplice“, ha detto Sébastien Dufay, avvocato Dr. Dukan. Intervistato da Le Figaro, Jean-Michel Cohen, ha confermato e sottoscritto che “questa dieta è davvero destabilizzante. Dopo averla seguita alcuni pazienti tremano solo all’idea di mangiare di nuovo; ho visto le ragazze diventare anoressiche“. Per il suo avvocato, Richard Malka, non c’è diffamazione perché le parole si riferiscono ad un servizio e non ad una persona.
Il dibattito infinito tra le due diete si risolverà, dunque, in un’aula di tribunale. Attendendo, quindi, il verdetto finale, vi ricordiamo che l’Andid ha recentemente espresso un parere nettamente sfavorevole a tutte le diete fai-da-te.
Roberta Ragni
LEGGI ANCHE: