Li avete sicuramente visti, prima o poi. Si mimetizzano nei banconi delle farmacie, negli spot pubblicitari, nella borsa di qualche amico o collega che ultimamente non fa più la pausa pranzo in compagnia. Parliamo dei pasti sostitutivi, ovvero barrette e simil-frappè che sono proposti come alleati per una dieta indolore e veloce: a pranzo uno di loro, la sera tutto quello che vuoi.
Funzionano, sì: eppure, a lungo termine, non sono per niente più utili di una dieta ipocalorica classica. Lo dicono i ricercatori del The Children’s Hospital di Philadelphia, che si sono concentrati, in particolare, sull’effetto dei pasti sostitutivi nella lotta all’obesità dei ragazzi. Se infatti da un lato l’idea di una barretta può allettare un giovane paziente, rendendogli semplice la dieta, dall’altro lato, dopo il classico periodo iniziale, lo stesso ragazzo potrebbe avere dei problemi nel gestire le porzioni dei pasti sostitutivi.
In quel di Philadelphia, allora, per capirci un po’ di più sono stati reclutati 113 adolescenti obesi, divisi poi in 3 gruppi: uno con una dieta classica di un anno, un altro con 4 mesi di pasto sostitutivo e 8 di dieta classica, e uno con solo pasti sostitutivi per un anno.
Alla fine, quest’ultimo gruppo aveva accelerato la perdita di peso nella prima fase della terapia, battendo ogni record; nel periodo successivo, però, i risultati dei 3 gruppi si erano, di fatto, equiparati. Alla fine, a perdere più massa corporea in eccesso era il gruppo numero 2, quello che aveva abbinato pasto sostitutivo e dieta ipocalorica. Potete consultare i dati sulle pagine di Obesity, il giornale scientifico su cui è stato pubblicato lo studio.
Pensateci: potrebbe essere l’occasione giusta per “sostituire i pasti sostitutivi”, magari con una buona dieta a base di frutta e verdura, che in estate di certo non mancano.
Marina Piconese