Perdere peso aiuta non solo a stare in forma ed evitare problemi di salute, ma anche a mantenere la memoria e la concentrazione.
Pare infatti che il grasso di troppo, e gli effetti collaterali ad esso legati in patologie come l’obesità, danneggi anche il lavoro del cervello. È la teoria di un gruppo di studiosi della Kent State University (Usa), il cui studio è stato pubblicato sulla rivista Surgery for Obesity and Related Diseases.
La ricerca ha coinvolto 150 persone, delle quali 109 sottoposte ad intervento di chirurgia bariatrica per ridurre il grasso corporeo, mentre le altre 49 facevano parte del gruppo di controllo. Ebbene, a distanza di 12 settimane dall’operazione, la funzionalità cognitiva risultava migliorata: “Molti dei fattori concomitanti dell’obesità, come la pressione sanguigna alta, il diabete di tipo 2 e le apnee notturne possono danneggiare il cervello ma in maniera reversibile. Questi fattori sono associati alla “cura dell’obesità” e questo potrebbe portare un beneficio per le persone che hanno problemi di memoria e concentrazione“, spiega John Gunstad, uno degli autori dello studio.
Si è quindi dimostrato come la perdita di peso porti con sé l’aumento delle prestazioni cognitive, e come gli effetti dell’obesità sul cervello non siano in realtà permanenti, riuscendo a ripristinare pienamente una condizione ottimale di lavoro dopo l’intervento chirurgico: “Una delle cose positive dell’obesità, rispetto ad altre condizioni, è che si può fare qualcosa per risolvere il problema”, ha detto Gunstad. “E le prestazioni cognitive che abbiamo osservato sono dei problemi reversibili”.
Da non trascurare, infine, che il trattamento chirurgico del peso in eccesso aiuta anche ad eliminare il rischio di malattie cardiovascolari, agendo a tutto favore del cuore del paziente.
Eleonora Cresci