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I bimbi italiani sono pigri e in sovrappeso, alcune regole

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Un bambino paffutello è l’immagine della salute: questa l’opinione diffusa. Se è vero che in un bimbo molto piccolo le guance rosse e morbide e le gambe che sembrano batuffoli di cotone ispirano tenerezza e coccole, quando il pargolo cresce è necessario tenere sotto controllo il peso.

1 bambino o adolescente italiano su 3, infatti, è in sovrappeso. È quanto emerge da una ricerca condotta dall’Osservatorio Nazionale Grana Padano su 2530 bambini ed adolescenti di età compresa tra 7 e 16 anni. Non solo: il 36% dei ragazzi del nostro Paese conduce una vita troppo sedentaria. Ore ed ore tra televisione, play station, internet, spesso in compagnia di cibo spazzatura.

Lo studio è stato condotto utilizzando due metodi distinti: il primo consiste nel misurare il rapporto tra la misura della vita e l’altezza del bambino; quando il risultato è superiore a 0,5 si è in presenza di obesità viscerale, anche se il peso risulta regolare. Ciò significa che questi bambini hanno un rischio metabolico maggiore rispetto ai loro coetanei che invece hanno valori più bassi. Il secondo criterio è la misurazione dell’indice di massa corporea, che si ottiene dal rapporto tra il peso e il quadrato dell’altezza, tenendo conto delle differenze di età e sesso.

L’obesità è più diffusa tra i bambini meridionali (57,7%) che non tra quelli del nord (42,3%) e le femminucce hanno più problemi di sovrappeso dei maschietti (51,6% contro 48,8%). Michela Barichella, responsabile medico della struttura di Dietetica e Nutrizione clinica degli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano ha dichiarato “Sapevamo purtroppo che la popolazione italiana, compresi i bambini, tende all’obesità, ma quello che più stupisce è il dato sulla sedentarietà dei ragazzi obesi, ovvero quelli che avrebbero più bisogno di muoversi“. È proprio la mancanza di attività fisica, unita alle abitudini alimentari errate, ad influire in misura determinante sull’obesità infantile ed adolescenziale.

La ricerca ha infatti evidenziato come a condurre una vita sedentaria sia il 36,2 % dei ragazzi in sovrappeso contro il 16,8% dei normopeso. Giovanissimi tendenzialmente pigri, dunque e che mangiano molto male. La dottoressa Barichella sottolinea “Il consumo di frutta raccomandato, di almeno tre frutti al giorno, per esempio, mediamente non è rispettato e le abitudini peggiori da questo punto di vista si possono purtroppo riscontrare nei bambini più piccoli e in quelli che hanno una circonferenza vita più ampia. Per questo è importante educare i genitori, in particolar modo le mamme che normalmente organizzano le attività e la giornata alimentare dei loro figli, con particolare attenzione a pasti come colazione e merenda“.

Le regole da seguire non sono particolarmente rigide. È necessario in primo luogo educare ad uno stile di vita sano, che si traduce in scelte dietetiche equilibrate e nella pratica regolare dell’attività fisica. Lasciate spazio sulla tavola a frutta e verdura, spesso tenute a distanza di sicurezza dai più giovani, e negli spuntini a scuola o durante il pomeriggio cercate di preferire per i vostri figli yogurt, spremute, frullati, pane e marmellata, al posto delle merendine confezionate, ricche di zuccheri, grassi e conservanti. La dieta mediterranea è un’ottima alleata del benessere fisico e garantisce un apporto equilibrato dei nutrienti essenziali.

Ed il movimento? Non esiste solo la palestra. Si tratta di guidare i più piccoli a scoprire il gusto di una vita sana. Incoraggiate i ragazzi, approfittando dell’arrivo della bella stagione, a praticare attività all’aria aperta: gioco, passeggiate, qualche gita fuori porta durante il fine settimana; sono tutte possibilità di riscoprire il contatto con la natura e favorire in modo naturale il movimento, prevenendo quindi senza tanta fatica l’accumulo di grasso, soprattutto a livello addominale. L’aumento della circonferenza della vita, infatti, è un fattore da tenere sotto controllo perché può favorire l’insorgere, con l’avanzare dell’età, di svariati problemi che interessano il cuore e la pressione.

Aiutare i propri figli a tenere sotto controllo il peso, infatti, è un modo per insegnare loro la cura di se stessi e del proprio benessere: condizione indispensabile per una crescita equilibrata ed armonica.

Francesca Di Giorgio

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