In questo articolo vedremo di determinare le principali differenze tra le allergie e le intolleranze. In entrambi i casi ci si trova di fronte a sintomi vari e soggettivi. Alcuni di essi sono le eruzioni cutanee, disfunzioni gastriche e difficoltà respiratorie.
È doveroso ricordare che, in presenza di queste manifestazioni, è bene effettuare tutte le analisi prescritte dal proprio medico di base, per escludere eventuali patologie correlate.
L’intolleranza si differenzia dall’allergia alimentare perché mette in atto una vera e propria reazione chimica nell’organismo. Le intolleranze alimentari comunemente portano a un aumento di peso.
La buona notizia è che quando si eliminano questi cibi, i chili in più vengono quasi immediatamente eliminati.
Quali sono i sintomi di una intolleranza alimentare?
Per quanto riguarda l’area gastroenterica, si possono manifestare diarrea subito dopo i pasti (molto spesso accompagnata da senso di costrizione e nausea), meteorismo, gonfiore addominale e dolori di stomaco simili a crampi.
Oltre ad essi, vi sono altri sintomi meno evidenti come mal di testa, rigidità articolare, artrite, stanchezza psicofisica, mancanza di concentrazione, nervosismo ed eruzioni cutanee pruriginose.
Una intolleranza alimentare a volte può essere difficile da identificare con certezza. Mentre la maggior parte dei sintomi compare subito dopo aver mangiato il cibo incriminato, altri possono manifestarsi dopo 48 ore.
Al fine di identificare i cibi “no”, è molto utile tenere un diario alimentare. Scrivete tutto quello che mangiate e le reazioni corrispondenti, sia nel breve che nel lungo termine.
Ogni persona è un mondo a sé, ma gli alimenti che solitamente procurano più disturbi sono latte, grano, glutine, mais, soia, patate, riso, frutta con guscio e pomodori.
Eliminate quindi tutti gli alimenti che nella vostra dieta vi causano problemi, per almeno otto settimane. Quando fate la spesa, leggete sempre molto attentamente le etichette, in modo da non comprare accidentalmente i cibi “vietati”.
Nel caso dei bambini, invece, non esitate a chiedere il consulto del pediatra, per evitare problemi di crescita e per correggere immediatamente la dieta, integrandola con sostanze ugualmente nutritive.
Passate le otto settimane, provate a reintrodurre i cibi eliminati, procedendo con estrema cautela, mangiandone una piccola quantità una volta al giorno. Se i problemi si manifestano nuovamente, avrete la certezza di poterli eliminare definitivamente.
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Esaminiamo ora le allergie alimentari
Da recenti ricerche, è emerso che il 5% della popolazione soffre di allergie alimentari (fonte: sito web ufficiale Food Allergy). A differenza delle intolleranze, le allergie sono più invasive. Infatti basta anche il solo contatto con una minuscola quantità di allergene su una posata non lavata perfettamente per far comparire i sintomi (ovviamente questo vale solo per i casi estremi).
I sintomi più comuni sono orticaria, gonfiore e problemi alle alte vie respiratorie. Soggetti con allergie conclamate di una certa importanza possono addirittura incorrere in problemi respiratori gravi.
Se non rientrate in questo caso, ma sospettate semplicemente di essere allergici a qualche alimento, comportatevi come per le intolleranze: tenete un puntuale diario alimentare che includa dettagliatamente il tipo e la quantità degli alimenti e farmaci che consumate e tutti i sintomi derivanti. Successivamente, andrete ad eliminare i cibi sospetti per una o due settimane, in modo da notare tutti i cambiamenti nei sintomi.
Sarebbe molto utile sottoporsi ad esami specifici presso uno studio di un allergologo (o anche in ospedale, previa impegnativa medica). Qui, l’esperto vi applicherà sulla pelle piccole quantità di allergene, facendolo penetrare in profondità con un ago. Se compaiono rossori, eczemi o piccoli brufoli, significa che siete allergici a quella particolare sostanza.
Prima di sottoporvi a questo tipo di esami però, è indispensabile eseguire anche un esame approfondito del sangue, che misurerà gli anticorpi immunoglobulina ematici, indici di una risposta del sistema immunitario a un allergene alimentare. In ogni caso, non allarmatevi: oltre ad una modificazione delle abitudini alimentari, potete tranquillamente controllare i disturbi con l’assunzione di medicinali idonei.
Fonte: Women’s health and fitness