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Celiachia: diagnosi precoce con le analisi del sangue

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La celiachia potrà essere diagnosticata in modo precoce grazie alle analisi del sangue. Si tratta di quanto emerso da una recente ricerca tutta italiana condotta in proposito, secondo cui un esame del sangue potrebbe essere sufficiente a rilevare la presenza della malattia ancora prima di quanto avverrebbe attraverso dei test specifici.

Gli esperti si sono concentrati su di una particolare proteina, denominata VP7, in grado di stimolare degli anticorpi specifici a seguito di una infezione da Rotavirus unicamente nei soggetti affetti da celiachia. Il fenomeno non avverrebbe dunque nel caso degli individui sani. La malattia potrebbe essere individuata prima ancora che i suoi sintomi risultino evidenti.

Il nuovo studio è stato condotto da parte degli esperti del Laboratorio di Immunologia Clinica e Sperimentale dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova, in collaborazione con l’Università di Verona. I risultati delle ricerche condotte hanno ricevuto la propria pubblicazione ufficiale da parte della rivista scientifica Immunologic Research.

Lo studio in questione è stato condotto a partire da ricerche effettuate in precedenza su bambini geneticamente predisposti alla celiachia, di cui circa il 10% aveva effettivamente sviluppato la malattia nel corso del periodo di monitoraggio. Gli esperti hanno potuto verificare come nei bambini affetti dalla malattia vi fosse la presenza di anticorpi atti ad agire contro la proteina VP7 del Rotavirus. La presenza di tali anticorpi era già stata individuata dieci anni prima che la malattia si presentasse.

Il test, basato su semplici analisi del sangue, è già disponibile presso il laboratorio di ricerca dell’Istituto Gaslini, ma presto, secondo quanto dichiarato da parte degli esperti, potrebbe essere reso disponibile a livello commerciale come kit diagnostico facilmente fruibile. La celiachia viene definita come una malattia infiammatoria cronica dell’intestino, le cui conseguenze si percuoterebbero anche sullo stato di benessere psico-fisico.

Pare infatti che le donne celiache, sulla base di una ricerca condotta da parte della Drexel University e della Syracuse University, sarebbero maggiormente predisposte a stress e depressione, a causa di problemi nella gestione della malattia, di una visione distorta del proprio corpo e delle difficoltà da affrontare nella vita sociale, in cui un semplice invito al ristorante potrebbe rappresentare motivo di disagio. Ecco perché, a parere degli esperti, sarebbe necessario un maggior supporto sia psicologico che nell’organizzazione della dieta per le donne celiache che non riescano ad accettare la propria malattia.

Marta Albè

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Life Coach, insegnante di Yoga e meditazione. Autrice del libro “La mia casa ecopulita” edito da Gribaudo - Feltrinelli editore.