Preoccupati per le allergie alimentari dei vostri figli? È tornata alla ribalta una terapia efficace all’80%! Si tratta della procedura detta della desensibilizzazione orale. Di cosa si tratta? Semplicemente della lenta e graduale somministrazione dell’alimento a cui il bimbo è allergico per provocarne l’assuefazione.
Ma cos’è un’allergia? Una risposta eccessiva a livello immunologico a certe proteine contenute negli alimenti a cui si è appunto allergici. Il 7% dei ragazzi tra i 12 e i 17 anni ne soffre e i dati son in aumento, soprattutto con un incremento nei primi tre anni di vita.
Finora, per scongiurare le reazioni – tra le più comuni orticaria, dermatite, asma e vomito, ma si può arrivare ai casi limite di svenimenti e shock anafilattici – si consigliava la sola dieta d’esclusione, ma una ricerca della Società Italiana di Pediatria ha riportato in auge questa tecnica non nuova, ma spesso desueta.
La terapia ha un iter ben preciso e può durare svariati mesi; viene cominciata in ospedale – di modo che il bimbo possa essere tenuto sotto controllo e monitorato per evitare shock anafilattici nel momento degli incrementi di dose – e proseguita a casa solo in un secondo tempo e in condizioni ben precise dal momento che, ovviamente, richiede un impegno notevole da parte dei genitori. E, certo, non sono escluse reazioni indesiderate come orticaria, prurito ed edema delle labbra, mal di pancia, tosse, asma e difficoltà a deglutire, tutte però curabili tranquillamente farmacologicamente.
Solo il 20% dei pazienti ha dovuto interrompere la terapia: pare che la cosa possa funzionare davvero! Ed è allora una ottima notizia per chi non dovrà più rinunciare magari a uno dei suoi alimenti preferiti perché al solo pensarci si riempiva di puntini rossi!
Valentina Nizardo