Allarme anoressia. In Italia oltre 3 milioni di italiani sono affetti da disturbi alimentari. Di essi 2 milioni sono adolescenti. È questo il quadro della situazione presentato dal Ministro della Gioventù Giorgia Meloni e dal sottosegretario alla Salute Francesca Martini ieri, durante l’incontro per la presentazione del sito web www.disturbialimentarionline.gov.it, che si prefissa l’obiettivo di diventare il fulcro dell’azione di sistema istituzionale contro anoressia, bulimia e disturbi dell’alimentazione in genere.
Una delle causa del problema, secondo il Ministro, riguarderebbe momenti di vitra particolarmente difficili, in cui la persona, adulta o giovane, deve far fronte a situazioni di stress. Ma soprattutto il dito va puntato conro le mode i i media, colpevoli di diffondere un’immagine di donna ai limiti del sottopeso.
Ma le accuse della Meloni non si scagliano anche contro Internet. Alcuni siti infatti inneggiano all’anoressia e alla bulimia. Spiega la Meloni: “Siti che inneggiano all’anoressia e alla bulimia, creando vere e proprie sette, comunità di malate che a volte si riconoscono tra loro anche con segni distintivi, ad esempio un braccialetto ad hoc“. E aggiunge: “Internet può diventare uno strumento pericoloso“.
Ma come fare? Secondo il sottosegretario Martini “la difficoltà nell’approccio al trattamento dei disturbi del comportamento alimentare è legata innanzitutto a due grandi criticità: la prima è nel fatto che coloro che ne sono affetti non si considerano malati e quindi non vogliono curarsi perché hanno una errata percezione del sé e della propria massa grassa in rapporto al peso, quindi passa molto tempo tra la manifestazione della malattia e la diagnosi vera e propria e questo crea ritardi nella cura con ricadute sulle possibilità di guarigione. La seconda criticità è nella difficoltà oggettiva a trovare i Centri più adatti alla presa in carico del paziente“.
Tuttavia, il web non trasmette solo messaggi scorretti. Molto utile, ad esmepio, è il sito www.disturbialimentarionline.it che contiene informazioni sulle 158 strutture apposite presenti nel territorio italiano.
Altrettanto importante è l’attività del sito realizzato ad hoc dall’ospedale Bambino Gesù di Roma, www.timshel.it, che ha la funzione di aiutare chi soffre di disturbi alimentari.
Francesca Mancuso